8 Novembre 2017 - 11:46

Vitamina D, come prevenire l’osteoporosi. A rischio le donne

parmigiano vitamina d

Grazie alla sua capacità di regolare i livelli di calcio nel sangue, la vitamina D può aiutare a prevenire l’osteoporosi

Fino al XIX secolo buona parte della popolazione, specialmente urbana, soffriva di patologie legate alla carenza di vitamina D. Il rachitismo e l’osteomalacia erano le più comuni, ricordiamo ad esempio la figura di Giacomo Leopardi. Gli studiosi perciò iniziarono ad scoprire che alcune sostanze, come l’olio di pesce, e la luce solare riuscivano a contrastare questa sintomatologia. Col progredire della scienza, i cibi fortificati e una migliore alimentazione hanno contribuito a combattere completamente queste malattie, ma la carenza di vitamina D è tutt’altro che debellata.

Cos’è la vitamina D

Per vitamina D si intendono 2 molecole distinte: ergocalciferolo (vit D2) e colecalciferolo (vit D3). In realtà non si tratta di una vera e propria vitamina né di un nutriente, ma è un ormone, in quanto può essere prodotto dall’organismo stesso grazie alla luce solare. Si possono avere quindi 2 fonti di vitamina D: una fonte alimentare e una fonte cosiddetta endogena.

Dove la troviamo e come agisce

Non sono molti gli alimenti ricchi di queste sostanze. Ad esempio troviamo i prodotti lattiero-caseari, rosso d’uovo e alcuni tipi di pesce. La percentuale maggiore di vitamina la si ottiene però a partire dalla luce solare. I raggi luminosi sono capaci infatti di attivare, tramite una serie di reazioni, la pre-vitamina D3 che lentamente e grazie al calore della pelle si trasforma in Vitamina D3. La vitamina non è direttamente collegata all’osteoporosi, ma è strettamente legata alla presenza di calcio e fosforo nel sangue, di cui le ossa sono formate.

L’osteoporosi

A differenza del rachitismo in cui le ossa si incurvano, con l’osteoporosi si ha una perdita della parte minerale e non minerale dell’osso, che causa la calcificazione di altri tessuti come vasi sanguigni e reni. Diminuisce quindi la densità ossea con un rischio maggiore di fratture. A soffrirne sono prevalentemente le donne dopo la menopausa. La causa principale dell’osteoporosi sembra essere infatti il calo di estrogeni ed androgeni, legato all’età.

Raccomandazioni

In sintesi, la principale fonte di vitamina D è l’esposizione alla luce nelle attività giornaliere. Questo fa sì che non ci siano dei livelli di riferimento per l’assunzione di vitamina per tutte le fasce di età. Per le persone fino a 50 anni, sono raccomandati 5 microgrammi al giorno; 10 microgrammi per gli over 70. Se consumata in dosi eccessive, la vitamina D può anche essere tossica, portando ad ipercalcemia e ad altre complicazioni. È sempre preferibile quindi consultare uno specialista prima di prendere iniziative sulla propria alimentazione.

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