7 Settembre 2018 - 12:46

Web Marketing: perché non basta investire solo nella SEO

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Web Marketing: perché non basta investire solo nella SEO. Intervista a Giuseppe Barbagallo, SEO Specialist della web agency Good Working

Quando si parla di web marketing si fanno molte, troppe, semplificazioni, arrivando a concludere che per ottenere visibilità online sia sufficiente conoscere i trucchetti che si nascondono tra le righe degli algoritmi dei motori di ricerca. In questo senso molti sostengono che una buona SEO sia l’unica cosa che conti davvero e gli investimenti (di soldi, tempo ed energie) devono essere canalizzati tutti in questo settore.

La realtà è più articolata e complessa, soprattutto a seguito dell’aggiornamento Google che è stato rilasciato il 1 agosto 2018 che ha rivoluzionato (in alcuni casi proprio sconvolto) la SERP, ovvero l’elenco ordinato dei siti in risposta alla ricerca effettuata. Questa, come sa chi lavora nella SEO e nel web marketing, risponde a tante leggi, tutte orientate ad offrire agli utenti risultati sempre più pertinenti e con contenuti di qualità. In questa direzione va anche l’aggiornamento dell’agosto scorso al quale tutti coloro che hanno interesse a mantenere una posizione di rilievo nel web devono adeguarsi.

Per comprendere meglio le ragioni, ma soprattutto le questioni e gli sviluppi di questo settore, abbiamo intervistato Giuseppe Barbagallo della Good Working Web Agency, un esperto che lavora quotidianamente con questi strumenti e che ci permetterà di approfondire meglio questo argomento.

La prospettiva, ci dice, è molto chiara e decisa: un investimento esclusivo sulla SEO è sterile e controproducente, in quanto esso non si rivela più come una scelta ottimale, soprattutto perché è diventato parziale. Il web marketing si compone di diversi aspetti che sono tutti, lo ripetiamo, orientati ad offrire un servizio che perfezioni il grado di soddisfazione degli utenti. È quindi necessario investire nei contenuti di qualità, nell’advertising (Google ADS e Facebook Ads) e nel Digital PR, insomma in un web marketing a 360° e non solo sulla SEO, che rappresenta solo una piccola parte del web marketing. Il ruolo di una web agency è in tal senso decisivo, in quanto raccoglie diverse competenze e le canalizza in un unico obiettivo.

Ci si domanda da anni se la SEO sia morta: è forse davvero giunto il momento? In realtà no, ma va solamente riformulato e contestualizzato in una prospettiva più ampia e completa com’è appunto quella del web marketing. È importante anche tornare a comprendere il ruolo di questi fenomeni e gli obiettivi che si propongono: la SEO è lo strumento utile ad aumentare il traffico di un sito, per questo si lavora alacremente perché quella pagina occupi una posizione più alta possibile nella SERP, ma il traffico non è l’unica cosa che conta. Il traffico di un sito, infatti, non è il fine ma un mezzo, orientato a convertire l’interesse delle persone in vendite. In un negozio non basta che ci sia gente, perché attratta dall’ambiente, dai commessi, dai colori e dai prodotti esposti, ma è fondamentale che quelle stesse persone acquistino ciò che quel negozio vende, altrimenti tutto diventa incapace di giustificare gli investimenti fatti.

Il web marketing, continua Giuseppe Barbagallo, è in continua evoluzione, l’aggiornamento di Google è solo un esempio molto evidente di come questi fenomeni siano in costante cambiamento. Gli obiettivi rimangono i medesimi, ciò che cambia è il modo in cui raggiungerli. E per farlo è indispensabile una strategia precisa che analizzi e prenda in considerazione tutti gli strumenti, tutte le criticità (compreso il ruolo dei propri competitor) e soprattutto tutte le potenzialità di quel brand e come metterle in atto in maniera ottimale.

Ciò che davvero conta e che si impara lavorando attraverso una web agency è che ogni cliente, ogni realtà, ha le proprie esigenze. Tutti vogliono, ovviamente, raggiungere il massimo (con il minimo sforzo), ma è necessario lavorare per conoscere e capire cosa vogliono i potenziali clienti, coloro che compongono il target di riferimento di quell’azienda o quel brand, e soprattutto come comunicarglielo. Può apparire semplice e scontato sapere che ragazzi e ragazze (tanto per fare un esempio banale) tra i 18 e i 50 anni vogliano fare un regalo al proprio partner per il giorno di San Valentino; la sfida è capire quale tipo di regalo sarebbero disposti ad acquistare e come lo possano trovare facendo una ricerca su un motore di ricerca.

Il segreto del web marketing, ci racconta in chiusura Giuseppe, è la sfida della conversione, ovvero come trasformare in clienti sia coloro che sono realmente interessati ad un determinato prodotto o servizio (e quindi effettuano una ricerca precisa), chi è curioso dell’argomento (e quindi effettua una ricerca più generica), ma anche coloro che magari non vi hanno mai pensato e che invece scoprendo che esiste quella determinata opportunità sono pronti a cercare informazioni e completare l’acquisto. Le persone non si recano più in un punto vendita a chiedere ciò che vogliono; al massimo fanno ricerche sul web che è un insieme di tantissimi negozi (sia fisici che virtuali). Lavorare nel web marketing è quindi riuscire ad intercettare le esigenze delle persone, comprendere il loro modo di esprimerle e scoprire il mezzo migliore per comunicargli la risposta.

Ringraziamo Giuseppe Barbagallo per il tempo che ci ha dedicato e per averci spiegato come nel web marketing la SEO sia una parte di un sistema molto più ampio e articolato.

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