Guerra delle autorità brasiliane a WhatsApp, bloccato l’accesso al servizio
In Brasile sta avvenendo una vera e propria guerra tra le autorità brasiliane e WhatsApp, ecco cosa sta accadendo
[ads1] Le compagnie telefoniche brasiliane costrette a bloccare l’accesso a WhatsApp per 72 ore. Ad ordinarlo un giudice dello stato di Sergipe che a partire dalle ore 14 del 2 maggio ha emesso questa ordinanza.
Tra le motivazioni che hanno spinto a questo tipo di decisione, il rifiuto di consegnare le conversazioni in forma non cifrata tra persone indagate. Le forze dell’ordine avevano chiesto all’azienda le conversazioni tra persone coinvolte in un traffico di droga, ma WhatsApp non avrebbe soddisfatto la richiesta perché non in possesso di quei dati. La novità della tecnologia crittografica end – to – end appena introdotta da Whatsapp non consente la lettura dei dati trasmessi a nessuno.
La sentenza emessa il 26 aprile dal giudice Marcel Maia Montalvão è diventata esecutiva ieri pomeriggio (ora locale). Gli operatori Oi SA, Telefonica Brasil SA, Tim Participacoes SA, Claro SA e Nextel sono stati costretti a bloccare l’accesso al servizio utilizzato da oltre 100 milioni di utenti brasiliani.
La multa per chi non decidesse di rispettare l’ordinanza emanata è salata. Infatti, la somma ammonterebbe a circa 500.000 reais al giorno (circa 123.500 euro).
Come già accaduto a dicembre, anche in questo caso “tra i due litiganti, il terzo gode”. Infatti, gli utenti brasiliani hanno trovato in Telegram l’alternativa a WhatsApp. L’azienda russa ha registrato un picco di accessi al servizio: oltre un milione di persone sono in attesa del codice di verifica tramite SMS.
Altro strumento per eludere il blocco VPN Hotspot Shield. L’azienda ha dichiarato oltre 82.000 installazioni. [ads2]
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