26 Ottobre 2020 - 17:32

Da Zaia a De Luca: il bollettino politico dell’emergenza

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Il bollettino politico colleziona nuovi risultati. Da Zaia a De Luca, fino al premier Conte: ecco come è cambiata l’opinione pubblica

La pagella di inizio pandemia aveva promosso la reazione del Governo, il premier, il presidente della Repubblica, i governatori delle regioni e ancor di più, i tecnici e la comunità scientifica. Ad essere poco apprezzato, invece, l’atteggiamento delle opposizioni. Voto pieno all’operato del premier Conte, giudicato come “positivo” o “molto positivo“. Ma l’emergenza sanitaria è stato un ottimo banco di prova anche in vista delle elezioni regionali. Vincitori indiscussi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania.

Calano i consensi

Zaia veniva eletto con il 76,6% dei consensi, posizionandosi tra i governatori più votati dall’istituzione delle Regioni. In Campania, pieno consenso anche per Vincenzo De Luca, riconfermatosi per il secondo mandato con il 68% dei voti. Oggi però le cose sembrano essere cambiate. Alle porte di un nuovo lockdown i consensi ottenuti nella prima ondata dell’epidemia, sono calati drasticamente e sono calati per tutti.

Il premier Conte è ora accusato dai leader dei partiti di mancata chiarezza e poca coerenza. Segue la categoria dei tecnici e della comunità scientifica, a cui si era fatto grande affidamento agli inizi della pandemia, che ora perde una grande fetta di consensi.

De Luca e i dissensi

Eppure, i voti più o meno deludenti sono collezionati dai leader delle Regioni. In Campania, Vincenzo De Luca deve ora fare i conti con un cambio di rotta dell’opinione pubblica. Fortemente criticato per una dialettica che agli inizi della pandemia aveva quasi divertito, si ritrova ora a fare i conti non soltanto con un calo drastico dei consensi, ma anche con i dissensi delle piazze.

Nei giorni precedenti, l’annuncio di un nuovo e imminente lockdown aveva acceso le piazze di Napoli, in giornate di protesta tutt’ora attive. L’improvvisa retromarcia del presidente della Regione, come possibile mossa per placare gli animi, è stata poi cancellata dal Dpcm che consente alle ordinanze regionali soltanto di poter inasprire le restrizioni e non diminuirne il grado.

“Zaia Show”

In Veneto, Zaia si difende e va avanti perseguendo il suo obiettivo: “L’obiettivo è uno: l’autonomia.
L’emergenza sanitaria è stato un ottimo banco di prova per lui. Nelle scorse elezioni, Zaia si è riconfermato vincitore indiscusso, oscurando i suoi avversari, sintomo che “l’approccio Zaia”, in tempi di emergenza, colleziona un voto pieno. In questo caso, nella seconda tranche della pandemia, Zaia si dissocia da una buona parte dei provvedimenti adottati dal nuovo DPCM: “Io ho posto la questione di insistere molto di più sugli assembramenti che nulla centrano con le partite IVA e insistendo sull’uso della mascherina. Io non credo che questo DPCM porterà a una diminuzione della curva dei contagi.”

Ad ogni modo, il continuo sali e scendi dei consensi riconferma il ruolo predominante di una politica mediatica, o per meglio dire “a distanza”. Il gioco non ha, però, ripagato e ora con l’inasprirsi delle limitazioni economiche e sociali, le pressioni sulle promesse fatte aumentano drasticamente.