12 Maggio 2016 - 11:26

Bufala sul 15enne che ha scoperto una città dei Maya

città dei maya

In questi giorni è circolata la notizia relativa  a un ragazzino di 15 anni che attraverso ricerche e grazie a google Earth ha trovato una città dei Maya. Ma pare sia una bufala

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Un ragazzino di appena quindici anni, William Gadoury, incrociando le conoscenze astronomiche dell’antica civiltà precolombiana e, con l’aiuto di Google Earth e Wikipedia, è riuscito a individuare uno dei suoi cinque maggiori insediamenti. Peccato che sia una bufala.

Il ragazzino avrebbe impiegato ben tre anni per una ricerca condotta da casa sua, dalla canadese Montreal, che lo ha portato a scoprire una città Maya finora sconosciuta, nascosta nella giungla dello Yucatan. Una ricerca che gli è valsa gli elogi della Nasa e dell’Agenzia spaziale canadese, come segnala il sito Sciencealert.

La notizia però è parsa troppo assurda agli archeologici, i quali si sono altamente insospettiti, ritenendola una bufala.Per cui, come è andata davvero ?

William Gadoury, un 15enne del Québec, Canada, è da qualche anno appassionato di storia Maya. Studiando le città di questo popolo, si è chiesto perché queste sorgessero spesso lontano dai fiumi, in zone apparentemente isolate.

Ha così ipotizzato che i Maya, esperti astronomi, allineassero i loro centri alle costellazioni. Ne ha analizzate 22 e ha notato che le stelle di molte di esse richiamavano la posizione di 117 città Maya individuate in Messico, Guatemala, Honduras, ed El Salvador. Alla 23esima ha notato che due stelle trovavano corrispondenza in altrettanti insediamenti noti, mentre la terza no.

Successivamente, ha contattato l’agenzia spaziale canadese, che gli ha fornito immagini satellitari di NASA e JAXA sull’aria che stava esplorando con Google Earth: un fazzoletto di terra nella giungla dello Yucatan che sembra nascondere una struttura geometrica, forse – ipotizza Gadoury – una piramide circondata da altre costruzioni minori. William ha ribattezzato quel luogo K’aak Chi, che in lingua Maya significa Bocca di Fuoco.

Ma la trovata dal ragazzo non è una città, e non è perduta, precisano gli esperti. Per David Stuart, antropologo del Mesoamerica Center presto l’Università del Texaa,  quello individuato è un campo di grano a maggese o milpa, un tipo di coltivazione praticato dai Maya e diffuso nello Yucatan. Anche Ivan Šprajc, un archeologo sloveno, è dello stesso avviso, precisando che accanto al campo abbandonato si vedono i segni di un antico lago prosciugato o di una radura nella giungla.

Comunque sia, bisogna riconoscere la caparbietà e serietà con cui William ha condotto le sue indagini. Ma come spesso accade, le vicende vengono spesso gonfiate dai media e dai social, raccontando una verità che non corrisponde alla realtà.

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