21 Maggio 2015 - 20:47

Matera, Capitale Europea della Cultura 2019

Matera

Matera ha formalmente ricevuto il titolo di Capitale Europea della Cultura insieme a Plodviv (Bulgaria)

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Il Consiglio dell’Unione europeaCultura e sport  il 19 maggio 2015, ha formalmente conferito il titolo di capitale europea della cultura per il 2019 alle città di Matera (Italia) e Plodviv (Bulgaria).

Alla seduta solenne del Consiglio d’Europa hanno partecipato il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e il sindaco di Plodviv, Mr. Ivan Totev.

Nel corso della seduta solenne sono stati richiamati alcuni dei contenuti presenti nei due dossier che hanno convinto la giuria, quello di Matera “Open Future” e quello di Plodviv “Together”.

Dopo Expo2015, – dichiara il Sottosegretario Francesca Barracciu Matera 2019 rappresenta il prossimo importante appuntamento internazionale del nostro Paese. Si tratta, infatti, di una grandissima opportunità non solo per la Basilicata, ma per l’intero Mezzogiorno e per l’Italia tutta, sia a livello turistico che a livello di pianificazione strategica: il messaggio straordinario che arriva da Matera è che la cultura può essere messa al centro dei programmi e diventare il fattore aggregante e propulsivo per un’area vasta che può trasformarsi e crescere anche dal punto di vista sociale ed economico, fino a diventare un simbolo di riscatto per un territorio troppo spesso additato di essere incapace di auto-valorizzarsi e di promuovere progettualità e spirito d’iniziativa. Matera 2019, in questo senso, ha stupito tutti per la sua capacità di raccogliere l’eredità del passato con uno sguardo rivolto al futuro, mobilitando tutta la sua comunità, aprendosi all’Europa e alle contaminazioni culturali, senza dimenticare le proprie tradizioni e la sua millenaria identità storico culturale. Sono orgogliosa del contributo che le strutture del MiBACT, le sue Soprintendenze della Basilicata hanno dato alla causa, accompagnando fin dagli esordi il percorso di candidatura di Matera, e collaborando a definirne ed indirizzare le scelte, i metodi e i contenuti”.

“Assistere alla riunione del Consiglio dell’Unione Europea che stamane ha ratificato la decisione della giuria  – esordisce il Sindaco di Matera, Salvatore Adduceè stato molto emozionante. Questo traguardo, come d’altronde ha riconosciuto la giuria, è il risultato di un durissimo e proficuo impegno delle istituzioni e dei cittadini. Dopo aver chiuso felicemente un percorso di candidatura durato cinque anni che non solo ci ha visti prescelti dalla giuria ma soprattutto ci ha messo in rete con centinaia di realtà italiane e straniere, destando una curiosità fortissima nei media nazionali e internazionali, e praticamente vedendo già i  ritorni concreti in turismo tradizionale e comunicazione frontale a partire dal 18 ottobre 2014, ora abbiamo di fronte altri otto anni di un lavoro che sarà implementato in quattro biennalità, già descritte e budgettate nel dossier presentato alla commissione giudicatrice. Per questo è sempre stata importante un’azione amministrativa forte accanto alla progettualità del 2019, decisivo aver un bilancio in ordine per attivare nuovi investimenti ma anche lavorare sulla trasparenza e sul principio di delega. Per scelta strategica più di tre quinti dei fondi necessari sono già stati allocati da parte della Regione Basilicata e dal Comune di Matera, e questi serviranno per attrarre ulteriori investimenti (il budget complessivo è di circa 50 milioni di euro). Oggi la sfida è trasformare questo primo deposito di risorse, di sapere e di bellezza come argomento di lavoro / vita per tutti quelli che possono e vogliono diventare nostri partner di progetto. Una sfida enorme che si basa su un principio essenziale: la fiducia. E su una dote importante per chi lavoro a scavalco tra pubblico e privato: la responsabilità. Con un nemico principale da battere, l’invidia, male dei nostri tempi”.

Dichiarazione di Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019

Infine, Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019 dice :- “I primi due anni saranno dedicati a strutturare la Fondazione come strumento collettivo aperto a tutte le più interessanti realtà del sud (alcune a titolo esemplificativo le abbiamo già citate, ma molte ne cercheremo e aderiranno sulla base dei propri interessi e stimoli), ma soprattutto a fare formazione: formazione di produttori di contenuti, formazione di mediatori di pubblico, formazione di personale amministrativo negli enti locali e anche tra i privati in grado di capire e di velocizzare i percorsi legislativi e funzionali necessari alla realizzazione più efficiente ed efficace del percorso. Come discusso con Charles Landry nella prima fase di candidatura e con Chris Torch e Bob Palmer nella seconda, lavorare ad una “creative burocracy” è assolutamente la base di tutti i percorsi culturali a venire nei sistemi urbani complessi.

Le annualità 2017 e 2018 saranno dedicate a produrre tra soggetti del territorio e della macroregione sud (Basilicata + Puglia + Campania + Calabria) e 54 città partner. 27 europee (una per ogni paese UE), 23 italiane (una per regione più le precedenti tre capitali della cultura, ovvero Firenze 1986, Bologna 2000 e Genova 2004) e 4 extraeuropee (da selezionare una per continente sulla base di interessi e istanze comuni, di problemi e sfide da affrontare come il tema delle città ipogee e rupestri, delle comunità con forte emigrazione intellettuale, di luoghi dove forte è il confronto tra vita agricola e vita urbana). Si produrranno 54 settimane di contenuti (i temi e i titoli sono già parte del dossier, coordinato dal direttore artistico di Matera 2019, Joseph Grima) ma l’intento è quello di concertare non solo i contenuti ma anche i pubblici di tutto quanto si realizza, in modo che oltre a renderlo visibile a Matera, in Basilicata e in Italia si abbia già un network chiaro e preorganizzato dove poi tutto circoli tra il 2019 e il 2020 (biennio della distribuzione e della divulgazione).

L’ultimo biennio sarà dedicato al consolidamento del lavoro svolto, e alla sua eredità, come descritto anche a livello di bilancio. Troppo spesso le grandi manifestazioni culturali, sportive o commerciali si concentrano sull’evento e non sulle sue ricadute e sulla sua legacy. A Matera tenteremo di essere un piccolo grande esempio anche in tal senso, usando modelli italiani ma anche modelli europei di valutazione durante e non dopo aver svolto e / o raggiunto i compiti e gli obiettivi”.

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