12 Ottobre 2015 - 20:26

La morte di Nancy, dopo 37 anni nessun vero colpevole

Nancy

Il 12 ottobre 1978, Nancy Spungen veniva accoltellata al Chelsea Hotel: ancora oggi non si sa se ad ucciderla fu il suo grande amore, Sid Vicious

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Sid Vicious, nome d’arte per John Simon Ritchie, fu il bassista e cantante della band che ha dato vita al punk: i Sex Pistols. Conobbe Nancy Spungen, famosa nella scena rock soprattutto come groupie, a Londra, nel 1977.

Per via della vita già “burrascosa” vita di Sid, il suo amico Lydon cerco di tenerlo lontano da Nancy, nota eroinomane, ma fu tutto inutile: i due si piacquero subito e il bassista iniziò a fare uso di eroina. Alle sessioni di registrazione di Never Mind the Bollocks si presentò quasi sempre troppo ubriaco per suonare; infatti registrò solo i primi due brani dell’album. Nei mesi successivi gli amici provarono a separarlo da Nancy e dall’uso di eroina, ma senza risultato.

Due giorni dopo l’ultimo concerto dei Pistols, Vicious ebbe la sua prima overdose di eroina e tre giorni più tardi, durante un volo aereo verso New York, cadde in un coma causato dall’eroina. In Inghilterra Vicious ruppe definitivamente con Lydon, che aveva nuovamente tentato di separarlo da Nancy. Nell’agosto 1978 Vicious si trasferì a New York con Nancy, nel famoso Chelsea Hotel: i due, anche se non sono sposati, hanno voluto registrarsi come “coniugi Ritchie”.

sid-and-nancyA fi‘ne anni ’70, il Chelsea Hotel non è più quella sorta di “circolo bohemienne” del decennio precedente. Ora, sempre più spesso, girano tipi poco raccomandabili e, soprattutto, alcol e droghe scorrono a ‘fiumi. Ne sa qualcosa la coppia che occupa la stanza 119: quella formata dalla biondissima Cathy O’Rourke e dal suo fidanzato, il punk rocker di colore Leon Webster.

Webster è amico di Sid e Nancy, sa benissimo che i due sono eroinomani e che a loro la roba non basta mai. La sera dell’11 ottobre la coppia va a trovarlo, e lui pensa che siano lì perché hanno bisogno di “fare rifornimento”. Invece, Sid vuole mostrargli un grosso coltello pieghevole, con un lama lunga quindici centimetri e un giaguaro inciso sull’impugnatura. «Stasera voglio uccidere qualcuno…», dice. «Glielo ho regalato io», interviene Nancy, «Sid ha bisogno di un coltello per difendersi. Ogni punk rocker degno di questo nome ne ha uno: Dee Dee Ramone, Stiv Bator, Johnny Thunders…». Leon è preoccupato, soprattutto per lo stato alterato dei due: sono entrambi imbottiti di Tuinal, un sedativo potentissimo.
Sid, nel giro di pochi minuti, cambia umore e, da grintoso e sprezzante, diventa improvvisamente semi catatonico e depresso. «Faccio schifo…», comincia a piagnucolare, «non so suonare… ».
È il 12 ottobre 1978.
Alle 2.30 di notte, Nancy chiama il suo spacciatore di fiducia, che però non gli porta le dosi richieste. Alle 4.30, chiama Leon Neon al telefono per chiedergli del fumo. Mezz’ora più tardi, Webster sente il rumore di un oggetto che cade sul pavimento, qualcosa di metallico. Sono più o meno le cinque. Redglare, lo spacciatore, viene visto uscire dalla stanza numero 100 da Steve Cincotti, colui che solitamente consegna il Tuinal alla coppia.
Intanto, l’inquilino della stanza 228 chiama la reception lamentandosi del rumore proveniente dal piano di sotto. Kenny, il fattorino mandato a controllare, trova Vicious in corridoio, i due hanno un litigio. Verso le 7.30, Vera Mendelssohn, stanza 102, viene svegliata dai gemiti di una donna. Alle 9.30 la reception riceve una telefonata anonima che avvisa che ci sono problemi nella stanza numero 100. Poco dopo, anche Sid Vicious chiama il front desk dalla sua camera, dicendo che qualcuno sta male. 
Il facchino dell’albergo, una volta giunto in camera, vede il corpo senza vita della Spungen nel bagno, sotto il lavabo, con una sola ferita all’addome: c’è sangue ovunque. La polizia trova sporco di sangue anche il coltello che proprio lei aveva acquistato nemmeno 24 ore prima. Sull’arma del delitto ci sono le impronte del suo uomo.
Vicious sta vagando in stato confusionale lungo i corridoi. La Mendelssohn lo incontra in lacrime, mentre continua a ripetere: «Baby, baby, baby». Quando riconosce la vicina di stanza, le dice: «L’ho uccisa. Ma non posso vivere senza di lei…». Poi biascica qualcosa a proposito del fatto che si è trattato di un incidente.
sid06La polizia arresta Sid Vicious con l’accusa di “omicidio non premeditato”. Ma, chi lo conosce bene, è certo che Sid, in qualsiasi stato si trovasse, non avrebbe mai ucciso la sua Nancy. C’è addirittura chi è pronto a giurarlo sostenendo che Sid, quella notte, abbia preso 12 dosi di Tuinal e altrettante di Dilaudid che, da sole, possono causare la morte in una persona normale. Infatti, nonostante la straordinaria tolleranza di Vicious ai narcotici, anche lui finisce per crollare: sembra ci siano testimoni che, quella notte, lo hanno visto inerme, disteso sul letto, per quasi cinque ore.
Proprio nel corso di quelle ore, Nancy viene accoltellata. Impiega circa due ore e mezzo a morire dissanguata.
In più, alcuni testimoni dichiararono che la Spungen si era appartata con un personaggio sospetto (probabilmente uno spacciatore).
Qualche mese dopo, la sera del 2 febbraio 1979, pochi giorni dopo la scarcerazione e prima che il processo avesse luogo, Sid Vicious muore nell’appartamento della sua nuova fidanzata Michelle Robinson per overdose di eroina.
 

Vicious lasciò un biglietto scrivendo di voler esser sepolto accanto a Nancy, con addosso i suoi jeans, la sua giacca di pelle e i suoi anfibi: nonostante fossero queste le ultime volontà di Sid, Nancy, che era d’origine ebraica, venne seppellita nel cimitero ebraico, e la madre di Nancy non consentì che Sid venisse seppellito vicino a sua figlia perché in passato non aveva mai approvato la loro relazione. Alla luce di tutto ciò, la madre di Vicious decise di far cremare il figlio: le sue ceneri vennero sparse sulla tomba della Spungen.

Il caso fu archiviato e il mondo ancora si chiede se Sid Vicious fu davvero in grado di uccidere la donna che amava più di se stesso.

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