9 Dicembre 2015 - 14:34

Pixel C arriva sul mercato, ma delude

Pixel C

È da poco giunto sul mercato Pixel C – 2-in-1 di Google -, un convertibile con sistema operativo Android, non un Nexus, né un PC: quindi, cos’è?

[ads1] Le aspettative, in fase di presentazione, sul Pixel C erano, in verità, davvero tante e tendenti al positivo. Il prodotto che Google ha deciso di lanciare, dapprima solo grazie agli spot, ora fisicamente sul mercato, avrebbe dovuto segnare il passaggio dei prodotti da produttività in mobilità ad un nuovo grado d’interazione con l’utente. Purtroppo, però, pare non sia andata proprio per il meglio.

La tendenza, ormai consolidata e che va ancor più confermando i trend, di proporre non più tablet, bensì 2-in-1, sulla scia dei Surface di Microsoft, ha dato i natali al Pixel C di Google, un tablet con tastiera che, sulla carta, avrebbe dovuto rivoluzionare il mondo Android – e non solo. Ad occuparsi del prodotto appena giunto sul mercato è stato il famosissimo sito The Verge che, da sempre, si occupa di tecnologia. Com’è andata la prima “interrogazione”?

La scheda tecnica del terminale offre numerosi spunti di riflessione e crea un certo hype sulle performance attese, non manca, infatti, all’appello un processore prepotente, un quantitativo di RAM più che sufficiente, un processore grafico degno di nota, un display di qualità, materiali di costruzione molto premium, accessori d’impatto, design e flessibilità… eppure qualcosa è andato storto.

Pixel C

Non ancora disponibile in Italia, ma reperibile nei paesi al confine, il 2-in-1 di Google è stato testato dai giornalisti del sito americano The Verge e non ne è uscito certo vincitore.
Come abbiamo appena detto, la scheda tecnica crea aspettative decisamente positive, ma all’atto pratico non tutto le soddisfa.
Se particolarmente notevole è stata la qualità costruttiva, molto meno lo è l’ottimizzazione software, ed è, sicuramente, questo il tasto dolente: Android.

Mentre il sistema operativo del robottino verde continua a conquistare gli utilizzatori di smartphone, non uguale successo si ha nel mondo dei tablet – già in crisi.
Il sistema operativo, infatti, ha un’interfaccia decisamente orientata a schermi di discrete dimensioni, ma non si adatta all’uso su display piuttosto ampi. Inoltre, il Pixel C è un mix tra touch e tastiera e il sistema avrebbe dovuto essere customizzato in funzione dell’accessorio – neppure tanto economico – che diventa elemento di riconoscimento del prodotto di casa Google.

Pixel C

Pixel C, la tastiera è il punto di forza?

Oltre a problemi di fluidità – probabilmente non vi è dietro una perfetta implementazione del processore Nvidia – la tastiera non viene sempre sfruttata a dovere. Le applicazioni, numerosissime, del Play Store di Google, non sono tutte ottimizzate per i tablet e ancor meno per quelli che vanno adoperati con tastiera. Molte di esse si aprono e funzionano solo con orientamento verticale, rendendo, quindi, praticamente inutilizzabile a dovere il supporto fisico di digitazione. Cali di performance, ma anche impuntamenti, nonché ingente consumo di RAM sono problemi ormai noti di Android. Nel comprato tablet, poi, l’esperienza d’uso non è mai stata migliorata da Google.

Che il nuovo nato abbia già il destino segnato? Che Surface ed iPad siano destinati a imperare? I prossimi mesi ci daranno una risposta.

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