25 Marzo 2016 - 17:16

Siria, l’esercito riconquista Palmira

Siria

L’esercito siriano, con l’appoggio degli Hezbollah e dell’aviazione russa, riprende il controllo dell’antica cittadella di Palmira, in Siria. Il centro abitato rimane ancora sotto l’egemonia dell’Isis

[ads1]

La TV libanese al Mayadeen, vicina al governo siriano di Bashar al Assad, riferisce che lo Stato Islamico è stato costretto, dalle forze militari siriane, a ritirarsi in un altro quartiere della città di Palmira. I miliziani, infatti, si sarebbero ritirati dalla storica cittadella, dirigendosi verso il distretto di Al-Ameriya. Il piano dello Stato Islamico sarebbe consistito nel temporeggiamento e nella richiesta di invio dei rinforzi provenienti da Raqqa, capitale della famigerata organizzazione terroristica, situata nella Siria settentrionale. Tuttavia, l’esercito lealista ha prontamente impedito che un nuovo contingente di truppe arrivasse nel territorio, interrompendo i collegamenti stradali tra Palmira e Qaryatain.Siria

Si tratta certamente di vittorie importanti per il governo legittimamente eletto di Bashar al Assad, il quale lotta su due fronti: uno orientale, dove lo Stato Islamico opera un tentativo di conquista territoriale, uno occidentale, dove i media strumentalizzati dai governi europei e atlantici tentano di screditare la leadership del presidente, parlando di “regime siriano”. L’Occidente, infatti, non demorde nel suo piano di destituzione del governo di Damasco, imponendo alla Russia di Putin delle trattative. Il presidente russo, tuttavia, può vantare una posizione autorevole, oltre che un reale intervento militare e di supporto allo stato e alla popolazione siriana, afflitti dalle violenze e dai piani di espansionismo dello Stato Islamico. La coalizione a guida Usa, infatti, si è occupata di obiettivi secondari, senza mai colpire obiettivi di vitale importanza per il Califfato.

Una volta liberata Palmira, resteranno numerosi centri da liberare nel territorio siriano, sebbene l’influenza e il potere dell’Isis siano inesorabilmente crollati rispetto al passato. L’Occidente e la Russia dovranno tuttavia fare i conti con l’avanzata dei miliziani nel Nord Africa, in particolare in Libia, dove città quali Sirte costituiscono vere e proprie roccaforti per i jihadisti

[ads2]