10 Settembre 2024 - 12:11

“1nessuno100giga”: Sicilia in prima linea contro bullismo e cyberbullismo, ma manca la trasparenza sui dati

La lotta contro bullismo e cyberbullismo diventa sempre più centrale in Sicilia con l’avvio del progetto sperimentale “1nessuno100giga”. Un’iniziativa ambiziosa che ha mobilitato scuole, istituzioni e associazioni di tutta la regione, con il coinvolgimento di migliaia di studenti, genitori e docenti

La lotta contro bullismo e cyberbullismo diventa sempre più centrale in Sicilia con l’avvio del progetto sperimentale “1nessuno100giga”. Un’iniziativa ambiziosa che ha mobilitato scuole, istituzioni e associazioni di tutta la regione, con il coinvolgimento di migliaia di studenti, genitori e docenti. Nonostante gli importanti risultati, emerge una questione delicata: i dati sensibili non vengono resi pubblici, sollevando interrogativi sulla trasparenza del monitoraggio.

Un progetto da 2 milioni di euro per un obiettivo cruciale

Finanziato dalla Regione Siciliana con un contributo di circa 2 milioni di euro, il progetto è coordinato dall’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e si svilupperà per tutto il 2024. Tra i partner di rilievo figurano SOS Telefono Azzurro ETS, il team antibullismo Mabasta e la Fondazione Carolina, dedicata alla memoria di Carolina Picchio, la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia.

Il progetto, che punta a sensibilizzare e formare la comunità scolastica, ha coinvolto 802 istituzioni educative siciliane attraverso la creazione di Centri territoriali di supporto (Cts), uno per ogni provincia, per un totale di oltre 20.000 studenti di scuola primaria e secondaria. Il Liceo Scientifico Galileo Galilei di Palermo è il capofila di questa vasta rete regionale.

Risultati promettenti in Sicilia, ma Messina sottotono

Al termine dell’anno scolastico 2022/2023, il progetto ha toccato numeri impressionanti: oltre 20.000 alunni del primo ciclo (elementari e medie), 481 studenti delle scuole superiori, 1.027 genitori e quasi 2.000 docenti coinvolti. Tuttavia, la partecipazione non è stata omogenea in tutte le province. Palermo si distingue per il maggior numero di studenti coinvolti, mentre Messina ha registrato la performance più modesta, con solo 20 genitori e 40 studenti delle superiori attivamente partecipanti.

Nonostante questa discrepanza, Messina avrà presto una nuova occasione di coinvolgimento, grazie all’evento musicale con Amy Stewart, organizzato dall’Istituto Antonello il 27 settembre.

Azioni concrete: modelli e formazione

Tra le azioni più significative del progetto, il team Mabasta, composto da giovani studenti di Lecce, ha visitato 101 scuole della Sicilia, interagendo con oltre 21.000 studenti attraverso un approccio educativo innovativo contro il bullismo. Parallelamente, la Fondazione Carolina ha formato nuovi peer educator in 276 scuole superiori, con oltre 130 ore di formazione dedicate a studenti e genitori.

L’USR ha inoltre collaborato con l’Università di Firenze per formare quasi 2.000 docenti su strategie di prevenzione del bullismo, un passo cruciale per garantire una risposta efficace nelle scuole.

La mancata condivisione dei dati: una scelta controversa

Nonostante il sistema di monitoraggio affidato a Telefono Azzurro, che raccoglie segnalazioni di episodi di bullismo e cyberbullismo, non sono stati forniti dati concreti sulle rilevazioni effettuate. Secondo l’USR e Telefono Azzurro, la decisione di non diffondere numeri deriva dalla necessità di proteggere la riservatezza dei soggetti coinvolti, una scelta che ha sollevato non poche polemiche.

In un progetto così ampio, la mancanza di dati dettagliati impedisce di valutare appieno l’impatto delle azioni intraprese. È difficile comprendere come numeri aggregati, senza riferimenti personali, possano minacciare la privacy, ma è chiaro che la trasparenza è un nodo delicato in questa iniziativa.

Il quadro generale del fenomeno in Sicilia

Secondo i dati del progetto ELISA, realizzato nell’ambito della legge 71/2017, il 25% degli studenti siciliani ha subito episodi di bullismo negli ultimi mesi, mentre l’8% è stato vittima di cyberbullismo. Questi numeri dipingono un quadro preoccupante della situazione nelle scuole siciliane, evidenziando la necessità di progetti come “1nessuno100giga”.

Nonostante i successi già raggiunti, il progetto siciliano si trova di fronte a una sfida cruciale: come mantenere l’efficacia delle azioni senza perdere di vista la trasparenza e la condivisione delle informazioni con la comunità. Il futuro del progetto dipenderà anche dalla capacità di bilanciare tutela della privacy e necessità di rendere pubblici i risultati. Solo così si potrà valutare realmente l’impatto del progetto e continuare la lotta contro bullismo e cyberbullismo con gli strumenti adeguati.

Fonte: tempostretto.it