3 Febbraio 2016 - 15:47

3 febbraio 1959, the Day the Music Died

The Day the Music Died

Sono passati cinquantasette anni da “The Day the Music Died”, il giorno in cui un incidente aereo spezzò prematuramente le vite di tre giovani musicisti già icone del rock: Buddy Holly, Richie Valens e The Big Bopper. Poco più che ventenni, tranne Richie Valens che aveva solo diciotto anni, i tre si schiantarono a bordo di un Beechcraft Bonanza nei pressi di Mason City, nell’Iowa, a causa di un errore del pilota, ma il loro mito è sopravvissuto

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« I can’t remember if I cried
when I read about his widowed bride,
but something touched me deep inside
the day the music died. »

« Non ricordo se piansi
quando lessi della sua sposa diventata vedova,
ma qualcosa mi colpì profondamente
il giorno in cui la musica morì. »

Holly

Buddy Holly

Con queste parole cariche di dolore, nel 1972, il cantautore americano Don McLean metteva su carta uno dei pezzi più celebri della storia del Rock, quell’American Pie che negli anni 2000 fu oggetto di una cover della cantante italoamericana Louisa Veronica Ciccone, in arte Madonna.

Il pezzo, volutamente oscuro e di difficile interpretazione, celebrava la morte di tre dei più grandi miti della storia della musica leggera antecedenti all’avvento dei Beatles: Buddy Holly, Richie Valens e The Big Bopper. Tre giovanissimi, eppure già miti assoluti del rock’n roll alla pari di altri mostri sacri come Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash e Carl Perkins.

I tre trovarono la morte in un incidente aereo che ebbe luogo alla periferia di Mason City, nell’Iowa, quando il loro Beechcraft Bonanza si schiantò in un campo vicino all’aeroporto, a causa dell’inesperienza del pilota e a causa delle avverse condizioni climatiche.

Holly

The Big Bopper

Autore di pezzi leggendari come Everyday, Peggy Sue e That’ll be the Day, Buddy Holly era già una leggenda vivente, avendo suonato con i Crickets ed essendo considerato come uno fra i più valenti chitarristi del suo tempo. Quanto a Valens, era questi uno dei virtuosi della chitarra, avendo iniziato a suonarla alla tenera età di tredici anni, e appena diciottenne era già un mito, essendo diventato famoso per la riscrittura del celebre brano popolare originario dello stato di VeracruzLa Bamba”. The Big Bopper, infine, era un famoso deejay che aveva scritto Chantilly Lace, canzone che fu scelta da George Lucas per il suo film American Graffiti.

L’incidente ebbe luogo verso l’una di notte, con l’aereo che doveva condurre i tre musicisti a Fargo, nel Dakota del Nord. Holly, Bopper e Valens dovevano esibirsi in un concerto ed in una successiva tournée negli stati dell’Ovest, e quella sera essi avevano una certa premura di arrivarci.

Si dice che Holly, quella sera, fosse contrariato per le cattive condizioni climatiche e non volesse partire, così come Bopper e Valens, che, in particolare, era l’unico dei tre a non aver mai volato.

Alla fine, il trio decise di partire ugualmente, spinto anche dal fatto che il pilota Roger Peterson si sentisse sicuro di poter volare sotto la pioggia, nonostante l’inesperienza.

Holly

Richie Valens

Valens si giocò il posto in aereo con una monetina, battendo Tommy Allsup, uno dei musicisti che suonavano con Buddy Holly. Quanto a Bopper, invece, questi aveva avuto una potente influenza nei giorni precedenti, e aveva chiesto all’altro musicista di Holly, Waylon Jennings, se poteva cedergli il posto in aereo, lasciando a lui quello nel bus.

Jennings acconsentì, e quando Buddy Holly seppe che il collega avrebbe preso il  pullman e non l’aereo, gli augurò scherzosamente di “congelarsi il didietro nel suo schifoso bus“, al che Jennings rispose, altrettanto goliardicamente, che il suo aereo si schiantasse.

La morte dei colleghi fu uno shock per Jennings, che per tutta la vita non si è mai perdonato quelle parole scherzose rivolte ad un amico, e che invece trovarono paurosamente conferma in quell’inatteso incidente del 3 febbraio 1959.

Da allora, Holly, Valens e Bopper vivono nella leggenda, e nel punto in cui “The Music Died” giace oggi un monumento in ricordo dei tre miti del rock.

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