24 Dicembre 2019 - 12:00

7° Arte #56: Il Silenzio degli Innocenti – Il Cinema crisalide

il silenzio degli innocenti

‘Il silenzio degli innocenti’ (The Silence of the Lambs) è un film del 1991, con Jodie Foster e Anthony Hopkins. Considerato uno dei thriller più influenti della storia del cinema, il film diretto da Jonathan Demme è tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Harris

Gli anni ’90 hanno trovato nel cinema nuovi elementi che sono presto entrati nella cultura collettiva. La pellicola Il silenzio degli innocenti è una delle più forti penetrazioni artistiche. Segnando diverse generazioni, il film diretto da Jonathan Demme è un thriller psicologico e onirico che ricalibra i generi del dramma e del poliziesco.

Il titolo originale, omonimo del romanzo di Thomas Harris, è The Silence of the Lambs. Il termine “lambs”, in italiano, è traducibile letteralmente in agnelli. Per la distribuzione italiana, però, nel 1991 la scelta di tradurre il titolo in “Il silenzio degli innocenti” risultò una scelta più proficua. Poco cambia, infatti, per quanto riguarda la percussione mediatica e culturale, siccome Il silenzio degli innocenti è una delle pellicole più famose dell’intera cinematografia.

L’orrore: non solo sangue e carne, ma anche mente e ricordi

Un cult del thriller, che abbraccia il dramma psicologico col sangue sullo schermo, mettendo in scena personaggi che rimarranno indelebili: uno su tutti Hannibal “The Cannibal” Lecter, interpretato da un sontuoso Anthony Hopkins.

Ma tornando agli agnelli: presenti nel titolo in lingua originale, presenti anche in una delle scene più significative del film. Clarice Starling (Jodie Foster) è una recluta dell’FBI, inviata a visitare nel manicomio criminale di Baltimora, il criminale Hannibal Lecter. Quest’ultimo è tenuto sotto custodia attraverso tutte le norme di sicurezza immaginabili, considerato un pericolo per qualsiasi individuo si avvicini troppo a lui, fisicamente e spiritualmente. Ma proprio tra Claire e Hannibal inizia un inaspettato quanto angosciante legame.

La giovane agente attua la strategia della confidenza per ricevere in cambio informazioni in merito a un assassino rinominato Buffalo Bill, un serial killer spietato e sconosciuto la cui psiche disturbata può essere compresa solo da un ex psichiatra di livello come Hannibal Lecter. Il silenzio degli innocenti è dunque in questa sinossi un thriller poliziesco che però delizia lo spettatore con dialoghi intimi e letture della psiche.

Metamorfosi identitaria: i personaggi da crisalide sbocciano

I personaggi, infatti, si mostrano per quello che sono: attraverso racconti, confidenze, storie del proprio passato. Proprio nel passato di Clarice troviamo il significato del titolo originale: quegli agnelli che lei vedeva andare al macello, come le vittime di un serial killer inarrestabile che lei sta cercando di catturare. Quell’agnello che pesa troppo per una povera bambina, che non può far altro che cadere e arrendersi. Un trauma che si ribalta nello spirito di rivalsa da parte del personaggio empatico interpretato da una bella e brava Jodie Foster.

L’attrice scoperta da Martin Scorsese e apprezzata dal grande pubblico in Taxi Driver qui trova ancora più spazio, liberandosi in una performance emotiva che la condurrà alla vittoria del Premio Oscar.

Il legame con Hannibal Lecter è un climax ascendente di tensione e intimità, spogliando anche lo spettatore che viene coinvolto a sua volta con i suoi trami e i suoi desideri. Il tutto culmina in un finale aperto a libere interpretazioni, ma che presenta un epilogo piuttosto semplice da prevedere. Ma come spesso Il silenzio degli innocenti è capace di fare, l’alone di qualcosa a volte ha più potere della cosa stessa. Il personaggio di Hannibal Lecter, infatti, appare su schermo per un totale di circa 15’. Un minutaggio piuttosto breve ma che offre alla storia del cinema uno dei suoi personaggi più influenti e importanti della storia.

Da manuale del cinema per quanto riguarda regia e tecnica di montaggio una delle scene finali del film. Sia Clarice che l’FBI sono certi di aver trovato l’abitazione del criminale Buffalo Bill, ma attraverso un montaggio alternato il film di Jonathan Demme ci offre una panoramica tutta nuova, regalandoci un colpo di scena inaspettato. Una tecnica che verrà ripresa più volte in futuro, sia per i film di genere poliziesco che per la produzione televisiva.

Il silenzio degli innocenti è stato l’ultimo film a vincere, nella stessa edizione, gli Oscar come Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore, Miglior Attrice e Miglior Sceneggiatura. Considerati, questi 5, i premi più importanti che un film possa ricevere. Un “record” attribuibile solo a 3 film nella storia: Accadde una notte e Qualcuno volò sul nido del cuculo.