8 Marzo: i falsi miti sulla festa della donna
8 Marzo: ecco le vere origini della Festa della donna e i falsi miti che circolano su questa giornata
Come ogni anno, l’8 marzo ricorre la festa della donna, giornata sempre più celebrata dal gentil sesso, sembra giusto fare luce su alcuni avvenimenti che hanno determinato la nascita di tale ricorrenza e, soprattutto, sfatare qualche falso mito. Ripercorriamo brevemente le varie tappe storiche per meglio capire in che modo l’8 marzo è divenuta la data ufficiale di tale ricorrenza.
Le origini
La festa della donna, o anche Giornata internazionale della donna, affonda le radici nei primi anni del ‘900 e la data cambia a seconda del Paese in cui si festeggia.
Il primo passo nei confronti delle donne si compie nel 1907: durante il VII Congresso di Stoccarda della ll Internazionale Socialista vengono trattati, per la prima volta nella storia, temi quali la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne.
Ma la festa della donna nasce ufficialmente negli Stati Uniti solo un anno dopo: il Woman’s Day, 3 maggio 1908, è il giorno in cui, durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, Corinne Brown prende la parola, causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato. Discute principalmente a proposito delle discriminazioni sessuali subite dalle operaie delle fabbriche, in termini salariali e di orario di lavoro. In seguito, sempre ad opera del partito socialista, viene stabilita una giornata dedicata alle donne, cadenza l’ultima domenica di febbraio.
La ricorrenza slitta ancora, nel 1910 quando, durante la Conferenza internazionale della donna a Copenaghen, viene istituita una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne, il 19 marzo.
Durante la guerra le celebrazioni si interrompono, fino al fatidico 8 marzo 1917:a San Pietroburgo una grande manifestazione condotta da sole donne rivendica la fine della guerra. Infine, anche l’Italia riconosce l’8 marzo come data ufficiale per i festeggiamenti tributati alla donna, tenutisi la prima volta nel 1945 nelle zone dell’Italia libera.
Nel secondo dopoguerra, parte della memoria storica viene perduta, anche a causa del definitivo isolamento politico della Russia. Cominciano così a circolare false dicerie, secondo le quali l’8 marzo ricorderebbe la morte di centinaia di operaie nell’incendio di una fabbrica di camicie, avvenuto nel 1908 a New York. Il fatto è reale, ma è la data ad essere errata: la tragedia avvenne il 25 marzo 1911 e a morire furono anche numerosi operai uomini.
Altre versioni riguardano una violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857.
Nonostante le numerose ricerche condotte per dimostrare l’erroneità dei fatti, tali dicerie sono ancora diffuse, soprattutto tra i mass media, oggi emblema dell’informazione pubblica.
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