Mattarella nomina senatrice a vita Liliana Segre
La storia di Liliana Segre, sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto, è testimonianza di quanto la memoria possa essere l’unico vaccino contro l’indifferenza
Una telefonata informale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha informato Liliana Segre della sua nomina a senatrice a vita.
Un riconoscimento che arriva a pochi giorni dalla Giornata Internazionale del Ricordo delle vittime dell’Olocausto e che si inserisce a pieno titolo nello sforzo del Governo italiano di tenere sempre viva l’attenzione su una delle pagine più mostruose della storia dell’umanità: un altro grande atto è rappresentato dalla posa a Milano, qualche tempo fa, delle prime sei pietre di inciampo a suffragio delle vittime del Nazismo.
Liliana Segre senatrice a vita, reazioni entusiaste da parte del mondo politico italiano
Classe 1930, la Segre venne deportata il 30 Gennaio 1944: dalla Stazione Centrale di Milano venne imprigionata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da cui venne liberata il primo maggio del 1945.
La nomina a senatrice a vita, che sarà confermata dal primo inquilino di Palazzo Madama, Pietro Grasso, con la consegna del Decreto di Nomina, che avverrà tra qualche giorno, non è la prima onorificenza che la Segre riceve: già nel 2004 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la volle commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Non si sono fatte attendere le reazioni entusiaste del mondo politico: alla neo-senatrice sono giunte le congratulazioni della Presidente della Camera Laura Boldrini che ha detto: “Esprimo la mia più grande soddisfazione per la scelta del Presidente Mattarella di nominare Liliana Segre senatrice a vita. Donna forte e coraggiosa, ha messo a disposizione delle giovani generazioni la sua esperienza”.
A queste parole fa eco il tweet del Presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni che sui social ha scritto: “La vita della Segre testimonianza di libertà. Da senatrice a vita ci indicherà il valore della memoria. Una decisione preziosa a 80 anni dalle leggi razziali“.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento