Manovra, Giovanni Tria scrive all’Europa
Giovanni Tria auspica un confronto aperto con l’Europa per la Manovra. E Antonio Tajani di FI lo attacca insieme al Governo
Il DEF è arrivato alle Camere, per Palazzo Chigi sono confermati gli obiettivi e i tempi di attuazione delle riforme. La nota di aggiornamento con le nuove stime di crescita e gli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2019-2021 approda dunque in Parlamento. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha intanto inviato la lettera alla Commissione Europea con la modifica del percorso programmatico di finanza pubblica contenuto nella Nadef.
“Le stime del Pil del prossimo triennio sono confermate all’1,5% per il 2019, l’1,6 per il 2020 e 1,4% nel 2021 nella nota di aggiornamento al Def. Impegni per un totale di 21,5 miliardi. L’Iva non salirà nel 2019, ma tornerà a crescere nel biennio successivo. Confermati 9 miliardi per reddito e pensioni di cittadinanza e 7 per la quota cento, a cui vanno aggiunti un miliardo per i centri per impiego, 2 per la flat tax, uno per le forze dell’ordine e uno per i truffati delle banche.” queste le indicazioni nella nota d’aggiornamento scritta da Giovanni Tria.
Ma da FI arriva una bocciatura pesante. E a farla è il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani: “Le stime della crescita fatte dal governo sono assolutamente irrealizzabili, tutti gli indicatori parlano di uno 0,9. Non si fa la Tav, non si fa il Tap, non si fanno la Gronda e il terzo valico: la crescita dov’è? Ci sono la Fornero e il reddito di cittadinanza, che è una regalia di Stato, mentre la flat tax non esiste. Bisognerebbe tagliare il cuneo fiscale anziché regalare i soldi, invece di cercare voti sarebbe il caso di cercare posti di lavoro, di prevedere incentivi per le imprese, di approntare un piano per il Sud. Il giudizio della commissione? Quello che mi preoccupa sono i mercati, sono gli investitori, non Moscovici o Juncker.“
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