Tallinn tra Medioevo e modernità
Questa settimana a ZONzo ci porta molto Outdoor. Lasciamo il Mediterraneo e voliamo su fino al Baltico, per un “trekking urbano” nelle mura di Tallinn tra Medioevo e modernità.
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Lasciamo per qualche giorno le nostre coste a stiracchiarsi dopo il letargo, sotto il sole della novella primavera e riscendiamo di nuovo a picco di qualche grado. Qui arriviamo a 0 gradi.
Tra mura medievali, leggende finniche, storie di vichinghi e voglia di modernità, muoviamo le nostre gambe nell’atmosfera soporifera del Nord Europa, tra le sue case colorate, la sua gente discreta e il suo intenso profumo di cioccolata.
A zonzo nella capitale dell’Estonia, la Regina del Paesi Baltici, camminando sul confine labile tra il passato sovietico e il futuro europeo, esploriamo Tallinn, sulle tracce del Medioevo e verso la salita alla Modernità.
Poche ore di volo, appena 4 km tra aeroporto e centro, in posizione privilegiata sul Golfo di Finlandia, tra Helsinki, Stoccolma e San Pietroburgo della vicina Russia, arrivare a Tallinn è essere catapultati in una dimensione di quiete e al contempo di velocità.
Dalla collina calcarea di Toompea a circa 20 m sul livello del mare, l’antica fortezza – primo nucleo urbano la cui fondazione risale intorno all’Anno Mille – guarda dall’alto il resto della città nuova, godendosi, dalla sua visione centrale, i tetti aranciati del nucleo medievale originario, e poi via oltre le mura, tra palazzi moderni e grattacieli hi-tech, per arrivare con lo sguardo fino al mare.
Ad 1 km di distanza il Mar Baltico, gelido e proteso verso la Scandinavia. Quel mare che i Finlandesi chiamano “mare dell’Est” e gli estoni “mare Occidentale”.
Dopo scalini nascosti, vicoli stretti e scorciatoie in salita, eccoci sul “tumulo” della tomba di Kalev, personaggio della mitologia estone che il folklore vuole come il fondatore della città vecchia e padre di molti eroi nella storia della mitologia finnica. Insomma, un “Giove o uno Zeus de noialtri”!
Il pianto di sua moglie Linda dopo la morte dell’eroe, avrebbe infine dato origine ad un lago che oggi è individuato nel lago Ülemiste, il più importante di Tallinn, il quale si estende per quasi 10 km e da cui la città ricava gran parte delle sue forniture d’acqua.
Giunti fino a quì, per goderci tutta la città scegliamo tra i diversi punti panoramici il belvedere di Kohtuotsa nel quartiere di Kesklinn.
Da quassù, appare acciottolato il Castello di Toompea, sede oggi del parlamento estone, che con le sue torri, le mura e il palazzo del governatore di epoca zarista, conserva tutto il fascino fiabesco dell’idea del Medioevo. Distrutto e ricostruito varie volte, nel tentativo di difendere Tallinn dalle incursioni straniere, è arrivato per fortuna fino a noi con la sua facciata barocca color rosa e le sue tre torri difensive, la più alta delle quali, “Tall Hermann” sventola fieramente la bandiera dell’Estonia.
A noi però piace ricordare la più simpatica ed abbondante “Fat Margaret” che, come una moglie “tarchiatella e un pò agricola”, se ne stà accanto alla porta d’ingresso del centro storico – la Porta del Grande Mare, un meraviglioso arco del XVI secolo, affiancato da due torri, a cui abbiamo dedicato più di 100 scatti in mezz’ora – presentandosi a noi molto più somigliante ad una donna del Sud, ruspante ed accogliente, che ad una bella e silente estone, alta, magra, bionda e troppo educata. L’invidia.
Più in là con lo sguardo e puntiamo alla Cattedrale Ortodossa di Aleksandr Nevskij, la principale chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, che, come una donna dalla bellezza esotica in mezzo al freddo del Nord, appare esternamente sinuosa, con dettagli in rosso e cupole verdi, molto più apprezzata da noi viaggiatori che dalla gente del posto. Effettivamente un pò “eccentrica” rispetto al gotico teutonico della città, sta lì secondo lo stile del revaival russo per riaffermare il dominio sovietico sui Paesi baltici.
Non è molto apprezzata dagli abitanti di Tallinn. Ma noi entriamo all’interno per visitare l’altare. Niente foto per le viaggiatrici outdoorine italiane. Il sacerdote non è simpatico neanche a noi.
Guardando a nord ecco la “Stenbock House” sede del governo estone, ma soprattutto sede posta accanto alla migliore cucina locale di Tallinn.
Tra zuppe d’alce, carne di renna, salmone marinato, storione crudo e dolci tipici a base di puro burro (“puro” perché oltre al 100% di burro non vi erano altri ingredienti di tale importanza e invadenza!), abbiamo felicemente banchettato ogni giorno di questo viaggio mantenendo vivo il nostro godereccio “trekking da tavola”. In fondo il cibo è cultura. E noi siamo dei curiosoni.
Ma in tutta la sua esuberanza, come una prima donna che ruba la scena, quasi sotto i nostri occhi si impone l’edificio rosa del Municipio e la sua piazza Raekoja Plats, centro della città e punto d’incontro dei “cittadini” estoni (che prendono le distanze dagli abitanti della periferia), che accoglie e sorprende per il suo mix di stile classico con toni barocchi e rococò, i tanti turisti che dalle navi da crociera, ogni giorno arrivano fin qui dal porto a visitare il centro di Tallinn per alcune ore, convinti che, essendo il centro piccolo e compatto, basti un pomeriggio per vedere tutto.
Ma Tallinn come ogni luogo del mondo che nasconde un tesoro, è da vivere. E noi ci siamo regalati un trekking urbano di 7 giorni per poterlo fare fino in fondo.
Alle sue spalle, un arco ci porta al Saiakang il “passaggio del pane”, meraviglioso nome di una strada che un tempo era sede di numerosi panifici e che oggi è piena invece del profumo dei caffè alla moda della città. Alla fine del passaggio la Puhavaimu Kirik, una chiesa gotica del XIV secolo il cui orologio è il più antico di Tallinn.
Ancora oggi il Palazzo comunale – unico palazzo di stile gotico sopravvissuto nel Nord Europa – ospita il centro amministrativo della città e da qui, dalle 12 alle 18 di ogni pomeriggio, le 18 campane del Municipio suonano nell’aria gelida ma non umida della deliziosa Tallinn, scandendo i ritmi lenti ed educati della sua gente, che non urla, non gesticola, sorride moderatamente, e fa la fila per attraversare la strada.
Il suono delle campane caratterizza gli ovattati scorci di una nordica Tallinn, accompagnando il mercato dei fiori all’inizio della città nuova, le bambole di lana cotta davanti ai ristoranti e le pecorelle in legno dei negozi di souvenir, il mercato dei colbacchi e dei cappelli a più punte, le pasticcerie del centro e le cioccolaterie al profumo di “Vana Tallinn”.
Ogni angolo di questa piccola città è sotto la luce nordica che in primavera si dona generosamente fino alle 10 della sera. Sopra di noi le nuvole veloci dei cieli vicino ai Poli.
Piccola Tallinn e apparentemente timida, attaccata, saccheggiata, razziata e assediata in numerose occasioni della sua storia, ha saputo mantenere intatto nel tempo il fascino di gran parte della città vecchia che ad oggi è il centro storico meglio tenuto in Europa.
Nel 1997 la perseveranza e la bellezza di una città quasi sconosciuta fino a 20 anni fa, hanno meritatamente dato alla vecchia Tallinn il benvenuto tra i siti considerati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Nel 2011, è stata designata dalla Comunità Europea Capitale Europea della Cultura, che ha dato a Tallinn la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale degli ultimi anni trasformando così completamente la sua visibilità internazionale.
Sotto di noi, ad un passo da questa atmosfera medievale, il paesaggio urbano di una Tallinn moderna con la fisionomia di un paese dell’Europa in progresso.
Quartieri finanziari, grattacieli, strade ampie e sempre pulite, centri commerciali all’avanguardia, servizio dei trasporti funzionante alla perfezione (non abbiamo mai atteso un tram più di 2 minuti) e tanta voglia di “fare turismo”.
Informatizzati tutti – nella Estonia odierna il 50% della popolazione ha meno di 40 anni – e ovunque (il 100% degli uffici pubblici e delle scuole ha un computer e l’80% delle famiglie è connesso), questo posto della nuova Europa è stato definito dal New York Times una “sorta di Silicon Valley sul Mar Baltico”. Il software di Skype ha i natali in questa terra.
Tra architetture condominiali dell’era sovietica e quelle hi-tech dell’Europa del progresso, tra charme antico del centro vecchio e bellezza moderna della città nuova, tra atmosfere medievali e dimensione contemporanea, Tallinn abbandona il suo passato scomodo, porta con sé la sua preziosa eredità e spicca il volo verso la modernità.
“TERE, KAS SA KUULED MIND?”
Prima frase pronunciata su Skype in lingua estone
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