4 Maggio 2015 - 15:16

Prove tecniche di “reddito di cittadinanza”

Il Consiglio regionale del Molise ha stanziato un milione di euro per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà: una sorta di sperimentazione, a livello locale, del reddito minimo di cittadinanza che il M5S vorrebbe fosse legge nazionale

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In Molise sono state stanziate le prime risorse a sostegno di un’istanza che gli esponenti del Movimento 5 Stelle chiamano da sempre “reddito minimo di cittadinanza“. L’obiettivo dichiarato dei pentastellati è quello di introdurre una simile misura su tutto il territorio italiano, e per questo motivo hanno già da tempo annunciato una marcia pubblica che inciti il governo a muoversi in questa direzione. E magari faccia guadagnare maggiore visibilità mediatica al movimento di Grillo e Casaleggio.

consiglieri regionali del M5S nell’aula di Campobasso, hanno reso possibile che nella Legge di Stabilità del 2015 molisana ci fosse posto anche per un “fondo per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà” per il quale è stato stanziato un milione di euro.

Consiglio regionale Molise

Una seduta del Consiglio regionale molisano

Al fine di ottenere questo risultato, c’è stato un lungo confronto durato alcuni giorni. Non sono mancati momenti di tensione in aula, ma alla fine lo stanziamento delle risorse per il fondo al contrasto alla povertà è stato approvato da tutto il Consiglio regionale.

A dare l’annuncio di questo risultato è stato qualche giorno fa anche il vicepresidente alla Camera e deputato M5S Luigi Di Maio, che dal suo profilo Facebook ha scritto: “…mi hanno chiamato i nostri Consiglieri Regionali del Molise Antonio Federico e Patrizia Manzo, per darmi una buona notizia: hanno fatto approvare la sperimentazione del Reddito minimo di cittadinanza nella loro Regione!” aggiungendo anche che, con questa legge: “400 famiglie molisane beneficeranno di un reddito per reinserirsi nel mondo del lavoro, in attesa che approviamo la nostra legge in Parlamento per tutti i cittadini italiani.”

Ma il reddito di cittandinanza “vero”, esteso a livello nazionale, è una misura tollerabile dal punto di vista economico? Secondo i pentastellati, sì: basterebbe tagliare su alcune spese giudicate superflue.

Forse non tutti sanno che quello che è diventato uno dei temi più vincenti per il movimento di Grillo, fu in verità proposto in passato anche da alcuni esponenti del Partito Democratico: il 30 giugno 2011 con Roberto Di Giovan Paolo (senatore dal 2008 al 2013) primo firmatario venne presentato il disegno di legge 2806 riguardante “Misure per l’istituzione del reddito minimo di cittadinanza”. Il testo di quella proposta è consultabile qui.

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