4 Maggio 2015 - 15:00

Marechiaro e la sua finestra tra storia e leggenda

Marechiaro

Passeggiando per il quartiere Posillipo di Napoli ci fermiamo a Marechiaro per ammirare la”fenestella” che ispirò Salvatore di Giacomo

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Marechiaro è un piccolo borgo napoletano diventato famoso in tutto il mondo per un capolavoro: Marechiare. Salvatore Di Giacomo, poeta e scrittore napoletano, guardando una finestra che si affacciava su Napoli, compose dei versi che, nonostante il passare del tempo, riescono a trasmettere una forza evocativa straordinaria.

MarechiaroA chi ci è stato e, senza mezzi termini, ha detto che “A Marechiaro c’è solo una finestra“, noi rispondiamo: non ci sono luoghi belli se non si hanno occhi che comprendono la bellezza.

La finestra decantata e famosa in tutto il mondo è una piccola apertura con vista mare. Di primo acchito niente di speciale, ma quei versi appena sotto il davanzale ci riportano alle parole di Di Giacomo e alla musica di Tosti.

La musica non poteva che essere quella del compositore Francesco Paolo Tosti, autore di tantissime romanze ma noto soprattutto per Marechiare. Secondo una leggenda Tosti dovette pagare a Di Giacomo, non si sa se per gioco e per scommessa, una sterlina d’oro per musicarla.

La lapide a forma di carta con una parte dello spartito della canzone, che ancora oggi possiamo vedere, è stata scoperta nel lontano 1922, al sorgere della luna.  Ma ritorniamo al presente.

MarechiaroDa lontano, ascoltando la canzone o semplicemente leggendo i suoi versi, le parole conducono a Marechiaro. Noi, invece, siamo in questo posto e, ripetendo a memoria quei versi, ci riempiamo l’animo delle parole di Salvatore di Giacomo per toccare la sua luna, bagnarci con le onde e sentire il profumo del mare.

Leggendo il testo mentre osserviamo tutt’intorno, riusciamo quasi a vedere veramente l’uomo innamorato della sua donna che si scopre in estasi per la bellezza della natura, mentre lei è dietro la finestra chiusa.

Subiamo subito il fascino di Marechiaro. Tutto ci parla d’amore e ogni cosa è fatta per amare, ecco il motivo del verso: “pure li pisce nce fanno a ll’ammore…

Proprio per questo l’uomo innamorato della sua Carolina, quando si rende conto della bellezza del luogo la incita così “Scétate, Carulí’, ca ll’aria è doce…”. MarechiaroSvegliarsi al sentimento dell’amore che si respira nell’aria dolce di Marechiaro al chiaro di luna.

Inoltre, l’uomo, attraverso la penna di Salvatore Di Giacomo, descrive una donna che si anima di bellezza naturale, quando la si osserva con gli occhi dell’amore. La donna vince ogni paragone perché: “Chi dice ca li stelle so lucente nun sape l’uocchie ca tu tiene nfronte”.

MarechiaroE allora, cosa aspettate? Se siete a Napoli e volete sorprendere la vostra innamorata o farle la proposta di matrimonio con il tanto atteso anello, portatela a Marechiaro.

Vi consigliamo però di andare a Marechiaro di sera per vedere cosa succede in quel posto magico “Quanno spónta la luna a Marechiaro“.

Da Marechiaro partono anche dei gozzi per raggiungere lo “Scoglione” e concedersi un bagno respirando la brezza romantica del luogo.

Le sensazioni provate a Marechiaro sono contrastanti: il tempo e l’eterno. Mentre quei versi e quella finestra sembrano ridere del tempo che passa, il suo passaggio, onda dopo onda, invecchia quei legni galleggianti.

Contando i secondi con il ritmico infrangersi delle onde sullo scoglione, ci convinciamo che tutto passa ma i sentimenti restano.

MarechiaroL’amore resta nei luoghi e chi li visita porta via con sé un souvenir inestimabile, questo:

A Marechiare, nce sta na fenesta” che spalanca la finestra del nostro cuore, troppo spessa chiusa, ai sentimenti.

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