Alessandro Borghi ad Ischia: “Dopo Cucchi voglio fare un film su Regeni”
L’attore pluripremiato Alessandro Borghi ha affermato di voler fare un film sul caso di Giulio Regeni, ma non riesce a trovare produttori
Alessandro Borghi, durante l’Ischia Film Festival, ha affermato il desiderio di fare un film sul caso di Giulio Regeni.
L’attore ha vinto diversi premi tra i quali il David di Donatello e il Nastro d’argento, per aver interpretato Stefano Cucchi nel film “Sulla mia pelle”. Quest’ultimo ha rappresentato già il racconto di uno dei maggiori casi giudiziari degli ultimi tempi.
Il caso di Giulio Regeni, completamente diverso da quello di Cucchi, meriterebbe la stessa rilevanza e risonanza. Il dottorando italiano dell’Università di Cambridge è stato rapito e poi ritrovato morto in una prigione dei servizi segreti egiziani nel 2016.
Il suo caso giudiziario non trova ancora risposta e per l’attore Alessandro Borghi, sarebbe un onore poter dare importanza a tale avvenimento.
“So che sarà difficile fare un altro film come Sulla mia pelle. Non posso entrare nei dettagli, ma per esempio quello che è successo con la Sea Watch è situazione identica a un fatto accaduto per esempio durante la seconda guerra mondiale e su cui sto lavorando. E poi, voglio fare un film sulla vicenda di Giulio Regeni, perché non mi va giù. Giulio l’hanno fatto sparire e nessuno se ne assume la responsabilità in nome della diplomazia. Ma la diplomazia va meritata. Ho girato tanti produttori ho anche detto che sono disposto a produrlo io stesso, ma ho trovato una situazione difficile, almeno in questo momento. Ma abbiamo già dimostrato quale può essere la forza del cinema e sono sicuro che ci saranno tante altre persone che proveranno a raccontare queste storie. Non c’è niente con il potere dell’empatia immenso del cinema e può raccontare la verità.”- queste le parole di Borghi durante il festival di Ischia.
Ha poi raccontato i suoi prossimi progetti, ricordando anche il grande regista Claudio Caligari con cui ha girato “Non essere cattivo”: “Un regalo che non so chi ci ha fatto. Incrociare Claudio per gli ultimi sei mesi della sua vita è stata una benedizione. Non essere cattivo ce lo portiamo addosso. In questi mesi qualcuno ha fatto un documentario sulla vita di Claudio. Luca era a Londra per lavoro, io a Roma, Valerio era già qui a Ischia, ne abbiamo visto qualcosa stando separati ed è stata un’emozione indescrivibile. E anche per questo mi dico grazie a Dio non succederà mai più, perché deve restare tutto così, è stato il più grande gesto d’amore che ho ricevuto nella mia vita”.
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