Vivere Plastic Free è possibile, ma…
Vivere senza plastica è impossibile, ma ridurne drasticamente il consumo no. Basta avere consapevolezza
Non è un’esagerazione dire che, da praticamente un secolo, stiamo trattando questo pianeta come fosse di qualcun altro. Secondo alcune stime, continuando così, il 2050 sarà ricordato come l’anno in cui la plastica ha totalizzato, negli oceani, più presenze dei pesci. Il mirino è sempre puntato, però, solo sulla plastica, e non è inusuale sentire frasi del tipo “la plastica sta uccidendo il pianeta” come se, poi, fosse lei da sola e non l’uso spropositato che se ne fa. La soluzione è il plastic free.
Attualmente è tuttavia impossibile vivere del tutto senza plastica. È ovunque. In ogni tipo di imballaggio, da New York a Sydney, non c’è un qualsiasi anche minimo particolare che sfugga all’uso di plastica. I supermercati sono pieni di plastica. La tastiera su cui sto scrivendo è 100% plastica. Possiamo certamente ridurne drasticamente l’uso, facendo attenzione quando siamo è in giro. Il cambiamento deve partire dal basso, ma una spinta dall’alto spesso semplifica le cose.
La spesa alla spina
Sorprendente il fatto che a Roma ci sia un negozio completamente plastic free da ormai 10 anni. Il Negozio Leggero propone infatti spesa alla spina dal 2009, salvaguardando l’ambiente e facilitando la vita di chi ha scelto il zerowaste. Quello della spesa alla spina è un mercato in forte crescita negli ultimi anni, proponendo cibi, detersivi, saponi e quant’altro in versione sfusa, risparmiando così il costo ambientale (ma anche economico) di imballaggi vari.
Quello consumistico, è uno stile di vita distruttivo, controproducente e malsano per chi lo vive e per l’ambiente, eppure è socialmente accettato, molto più di chi ha consapevolezza su cosa compra. Ma è più veloce. Nella frenesia del mondo che ci corre intorno, poco badiamo a cosa c’è dietro a un prodotto, e soprattutto a cosa ci sarà una volta consumato il prodotto. Infatti, testimonia chi vive plastic free, fare la spesa a impatto zero è un’operazione molto più lunga: per la frutta si va dal fruttivendolo, poi la carne dal macellaio, sapone e detersivi nel negozio alla spina,ecc.. Un consumatore nella media compra tutto ciò di cui necessita al supermercato, perchè risparmia tempo. Questo, ovviamente, in cambio di inutili ed irreversibili tonnellate di immondizia.
Sii il cambiamento che vuoi vedere
Il cambiamento deve partire dal basso, le più grandi rivoluzioni sono partite da un povero pazzo con un’idea in testa. Si pensi a Greta Thunberg: da incompresa attivista a candidata al Premio Nobel per la pace. Noi consumatori abbiamo un enorme potere: orientare il mercato. Possiamo fare scelte ponderate, acquisire consapevolezza, scoprire la cultura plastic free. E perdere 5 minuti in più al supermercato.
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