Governo, Renzi e Conte provano a fare pace
I parlamentari di Italia Viva vogliono le scuse del premier. Intanto al Senato si fa la conta sui numeri della maggioranza
Segnali di pace all’interno della maggioranza. Dopo le pesanti diatribe tra Conte e Renzi e il già famoso “se vuole ci cacci pure” del leader di Italia Viva arrivano segnali di distensione. Anche se i rapporti rimangono pessimi, il premier non vuole farne una questione personale e ha capito che cacciare l’alleato non si può.
“L’ipotesi di sostituire in corsa Italia viva non è praticabile. I numeri non ci sono.” ha dichiarato il premier.
Intanto i renziani vogliono le scuse dopo essere stati soprannominati “opposizione maleducata“. Conte ha anche paragonato il comportamento di Renzi a quello di Salvini nel Governo gialloverde: “È lui che deve decidere da che parte stare. Se continua a comportarsi come faceva Salvini con il Governo gialloverde, non andremo avanti a lungo.”
Il premier, intanto, secondo alcune voci, ha iniziato una serie di telefonate per verificare i numeri della maggioranza. Per Conte governare così è insostenibile ma un “Conte ter”, ovvero un nuovo Governo che nasca dalle ceneri di questo, è impossibile per sua stessa ammissione: “Il Conte ter non esiste.”
Lunedì, intanto, con la riapertura delle Camere si ritornerà a parlare di prescrizione con Renzi che minaccia, in caso di passi falsi di Conte, la sfiducia al ministro Bonafede. Il premier sfida l’ex sindaco di Firenze e dichiara: “La sfiducia non la voterebbero nemmeno i renziani. Se cade il Guardasigilli, cade il Governo e in Parlamento non ci tornano più.“
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