Trump potrebbe perdere le elezioni, attualmente Biden è in vantaggio
I sondaggi danno Biden in vantaggio tra gli 8 e gli 11 punti. Ecco tutti gli errori che Trump potrebbe pagare alle urne
Tra meno di 6 mesi l’America verrà chiamata a votare per il nuovo presidente degli Stati Uniti: Trump riuscirà a farsi rieleggere? È una domanda lecita da porsi perché le presidenziali 2020 sono proprio dietro l’angolo. Trump e Biden si preparano a sfidarsi per concorrere alla carica da presidente. Intanto i sondaggi danno in netto vantaggio il leader democratico. Ma non bisogna tirare già le somme: il sistema elettorale americano non premia il candidato con più voti ma quello con più stati e Trump ha tutto il tempo per recuperare.
Come ben ricordiamo Hillary Clinton perse la corsa proprio quando nessuno se l’aspettava e i sondaggi la premiavano. Inoltre, il sistema elettorale a stelle e strisce potrebbe consentire a Trump di riconfermarsi come presidente anche se buona parte dell’America gli volta le spalle: basterebbe che uscisse vincitore nei collegi rurali e nel Sud. In termini numerici, potrebbe spuntarla anche con 7 milioni di voti in meno rispetto a Biden. Il problema è che in questi Stati dove fino a ieri i repubblicani si sentivano al sicuro (Florida, Michigan o Pennsylvania, per citarne alcuni) il vento comincia a soffiare in un’altra direzione. In Ohio ci sarebbe un sostanziale pareggio, in Wisconsin e Arizona Biden sarebbe in vantaggio. Trema anche la base conservatrice della Georgia.
Gli errori di Trump
Ma quali sono gli errori commessi dal presidente che gli americani non perdonano?
Emergenza Coronavirus
L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio non solo l’America ma tante potenze mondiali che si sono trovate a fare i conti con un nuovo virus, senza un vaccino e sistemi sanitari impreparati a fronteggiare l’emergenza. La confusione, le smentite, i litigi con gli esperti e i virologi non hanno giocato a vantaggio del presidente. In poco tempo gli Stati Uniti sono diventati il paese con il maggior numero di contagi e sicuramente la gestione improvvisata del presidente – eclatante la sua dichiarazione di iniettare nel corpo dei malati disinfettante o candeggina per uccidere il virus – non ha reso gli americani soddisfatti.
Le proteste a Minneapolis
La morte di George Floyd a Minneapolis ha sconcertato e lasciato senza parole l’America e il mondo intero. L’uccisione da parte dei quattro agenti della polizia – tutti arrestati – ha scatenato delle proteste in tutto il paese e in particolare a Minneapolis. Le proteste sono tutt’ora in atto e non si fermano anche se la situazione sembra dirimersi – dopo le prime giornate in cui sono stati distrutti negozi, auto e incendiato il commissariato della polizia la piega delle proteste sembra prendere una direzione pacifista. Ma il comportamento del presidente Trump non è piaciuto al paese. Mentre per le strade si urlava Black life matters (le vite dei neri contano) Trump ha invocato l’esercito al suono di Low and Order. Gli stessi generali si sono rifiutati che hanno detto al presidente senza troppi giri di parole: “La piazza non si tocca.”
La disoccupazione e la guerra con la Cina
La disoccupazione galoppa superando il 10%, un tasso altissimo e pericoloso per il paese. Se si aggiunge che coloro che non hanno un lavoro non hanno diritto ad una assistenza sanitaria nel periodo di maggiore emergenza si comprende come questo dato sia molto pericoloso per l’intero paese. Inoltre Trump in questi mesi di pandemia ha re-instaurato un clima di sfida e rancora contro la Cina accusandola di qualsiasi cosa fosse correlata al virus. La guerra fredda con la Cina, voluta fortemente dal presidente, da una parte preoccupa e dall’altra ha quasi stufato gli americani.
Insomma Trump sembra aver commesso degli errori in questi ultimi mesi che potrebbero costargli il ruolo da presidente. Ma ciò non è ancora possibile affermarlo con certezza. Se le proteste dovessero continuare Trump potrebbe erigersi come baluardo di quell’ Low and Order (legge e ordine) da lui stesso invocato.
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