Mondragone, Salvini costretto a rinunciare al comizio
Il leghista Matteo Salvini, giunto a Mondragone per tenere un comizio, è stato travolto dai fischi. E lui promette di tornare per la “gente perbene”
Un altro passo falso. Ultimamente, a Matteo Salvini non gira più tanto bene. Oltre ai sondaggi che indicano che la forbice con il PD si sta lentamente assottigliando, ora ci si mettono anche i cittadini italiani. Infatti, ieri a Mondragone il leader della Lega ha dovuto annullare il comizio, seppellito da fischi, cori, lanci di acqua e striscioni. Il più “soft” di essi recitava: “Salvini vattene, pensa ai problemi del tuo Nord.”
Insomma, un vero e proprio insuccesso da parte del leghista.
La cittadina sul litorale domizio, in provincia di Caserta, ha riservato un’accoglienza davvero burrascosa all’ex ministro dell’Interno. Tanti slogan sono stati gridati al leader della Lega, come “buffone“, “sciacallo” o anche “lavaci col fuoco“. Qualcuno gli ha pure tirato addosso dell’acqua dalle bottigliette. Lui ha replicato, in maniera ironica: “Bene, ho anche caldo.”
La tensione è stata alta per tutto il tempo, tanto che la Polizia ha dovuto effettuare tre cariche per sedare la protesta.
“Senza quei teppisti la cosa sarebbe stata tranquilla, senza lancio di sassi, bottiglie e uova. Davanti alla violenza non si può parlare di opportunità. Non sapevo che per venire a Mondragone servisse l’ok dei centri sociali. Ci hanno chiamato le madri che abitano in questi palazzi e noi siamo venuti.” ha dichiarato Matteo Salvini.
“È mio dovere esserci per i tanti cittadini per bene presenti. Questi delinquenti preferiscono la camorra al cambiamento ma noi abbiamo la testa più dura e porteremo un po’ di pulizia qua dentro. Questi balordi hanno pure tagliato i fili elettrici.” ha poi concluso.
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