Luigi Di Maio all’attacco: “Unità, responsabilità e condivisione”
In tempi di crisi, Di Maio rispolvera la retorica dell’unità, puntando forse a un Governo di unità nazionale. Orecchio attento alle piazze
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio punta su una rinnovata unità, forse già ipotizzando l’era post-Conte. L’ex leader del Movimento si porta avanti e anche di molto, puntando su un Governo unito e pronto alla collaborazione. Eppure, gli obiettivi del ministro degli Esteri appaiono quasi anacronistici, puntando su un traguardo che sembra, ora più che mai, lontano anni luce.
La spaccatura
La spaccatura interna al Governo e, nello specifico, all’interno del Movimento pentastellato, racconta tutta un’altra storia. La retorica rispolverata della collaborazione e dell’unità appare, infatti, una scelta ben studiata. Se da un lato appare evidente l’ottimo risultato portato a casa dai Cinque Stelle alle regionali, è ancor più evidente la mancanza di strategia e di pianificazione del gruppo.
Aspramente criticati per l’appoggio locale degli esponenti del PD e ancor di più in seguito al breve, ma triste, capitolo di un Governo giallo-verde, Di Maio, ex leader del Movimento, deve ora fare i conti con una cospicua perdita di credibilità. Il Movimento già da tempo ha dovuto cercare di arrestare l’emorragia di consensi, dovuta agli innumerevoli strafalcioni lungo il percorso.
Gli eccessi
Ora però, Di Maio è pronto a riscattarsi e lo fa con una dialettica a lui già nota: “Come possiamo pensare di unire il Paese se la politica di dimostra spaccata? Sento troppe polemiche che fanno male. Parliamo con estrema chiarezza, facciamolo guardando o fatti. C’è una parte di Italia che ha timore per la propria salute e che deve fare i conti con la crisi economica, queste paure sono tutte comprensibili.”
Da qui l’invito a “rimanere uniti“. Eppure, parlando di unità, Di Maio sembra quasi dimenticarsi del quadro da lui appena descritto e che ben rende l’idea della spaccatura attuale del Paese: “C’è una parte d’Italia“. Ed è proprio di questo di cui bisognerebbe parlare, di quanto ancora sia significativa la spaccatura economica all’interno del Bel Paese. L’emergenza sanitaria non ha fatto altro che evidenziare gli eccessi: privilegi e mancanze. Il COVID fa paura alla maggioranza, che è altresì rappresentante di una classe socio-economica che rimane ai margini della società e di cui i politici non fanno parte.
Ora però, ciò che interessa è l’unità di Governo, forse nel tentativo di accaparrarsi i posti in prima fila nella fase successiva al Governo Conte. I presupposti però, non ci sono e persino le priorità sembrano sbagliate.
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