Governo diviso sul Covid: c’è chi vuole riaprire e chi è contrario. Cosa succedera?
Nel Governo Draghi c’è una netta polarizzazione sulle riaperture. Centrodestra e Italia Viva vogliono riaprire bar, ristoranti, palestre e piscine. Ma al momento prevale la “linea rigorista”
Con una maggioranza così eterogenea era inevitabile: il Governo Draghi è diviso sulla gestione della pandemia. Il pomo della discordia è l’agognata riapertura di determinate attività lavorative. C’è il centrodestra, sostenuto da Italia Viva, che spinge per la riapertura in sicurezza di bar, ristoranti, palestre e piscine e c’è il campo progressista che invece ritiene prematuri i tempi. Tra i più accaniti sostenitori della necessità di riaprire immediatamente, ovviamente, spicca Matteo Salvini. Come era facile ipotizzare, al momento sembrano coesistere due diversi Governi.
Salvini: “Se c’è un problema in una Provincia, è lì che fai il lockdown, non dappertutto”
All’interno del Governo, il leader della Lega e del centrodestra è quello che più si batte per la riapertura in sicurezza di determinate attività. Del resto ha fatto un’opposizione molto dura alla linea rigorista del Governo Conte II ed era impensabile che cambiasse idea in merito, al netto del trasformismo che ha investito ultimamente la politica italiana. “Noi siamo per la tutela della salute, ma con interventi mirati e in questo c’è sintonia con il presidente Draghi e sono contento” ha dichiarato Salvini. “Se c’è un problema in quella provincia, come ad esempio a Brescia, intervieni in provincia di Brescia, non è che fai il lockdown nazionale da Bolzano a Catania“. Salvini insiste nel ripetere che servono “norme di buon senso“, come a voler sottolineare che le scelte fatte finora siano folli.
Anche il resto del Centrodestra che fa parte del Governo sembra essere d’accordo con la linea di Salvini. Il neo Ministro Brunetta ha chiesto di valutare l’ipotesi di disgregare i dati fino al livello comunale, se ciò può aiutare a riaprire in sicurezza. Le richieste di Salvini riscuotono il successo anche di numerosi Presidenti di Regione, Fontana in primis. Del resto, l’astio del centrodestra nei confronti dell’ISS e del Cts non è mai stato un mistero. E questo renderà difficile una mediazione. Anche Italia Viva è favorevole alle riaperture, chiedendo di accelerare sulle vaccinazioni per poter uscire fuori dal tunnel. Ma il punto è che il centrodestra spinge per le riaperture perché è un investimento elettorale. È più di un anno che chiedono di riaprire e allentare le misure di sicurezza: cambiare idea in merito sarebbe disastroso in termini di consenso. E già l’adesione al nuovo Governo sembra aver amareggiato molti sostenitori del Capitano, pronti ora a salire sul carro della Meloni.
Chi invece è contrario alle riaperture all’interno del Governo Draghi
M5s, Partito Democratico e LeU non escludono la possibilità di riaprire, ma sono molto scettici sulla fattibilità della cosa. Ed è proprio il Ministro della Salute Speranza il più restio all’allentamento delle restrizioni all’interno d ella nuova compagine di Governo. La ragione è semplice: la diffusione della variante inglese ha raggiunto livelli allarmanti, a detta degli esperti. Pertanto, secondo Speranza “le misure non vanno ancora allentate, semmai conservate“. Del resto, fin dall’inizio di questa crisi, il centrosinistra e il M5S hanno seguito pedissequamente i consigli degli esperti, hanno istituito il Cts e hanno puntato spesso il dito contro posizioni apertamente negazioniste e riduzioniste all’interno del centrodestra. Tuttavia, il rispetto di regole e restrizioni ha avuto un peso enorme su società ed economia.
E cosa ne pensa invece il titolare di questo Governo? Per ora Draghi sposa la linea rigorista. Del resto, il premier si fida del parere degli esperti, e ancor di più delle indicazioni della UE, che invita alla cautela e alla vigilanza. Si può quindi escludere un allentamento delle misure nel breve periodo, anche perché presto il Governo Draghi dovrà emanare un nuovo DPCM o un nuovo Decreto Legge, visto che le attuali disposizioni sono in scadenza. E del resto, la riconferma di Speranza e del Cts era già di per sé una chiara indicazione di come Draghi intesse proseguire. Sicuramente, assisteremo ad una progressiva recrudescenza delle battaglie tra centrodestra e centrosinistra in merito alla vicenda.
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