Roma, la favola di Darboe:”Ringrazio Dio e l’Italia che mi ha accolto”
Il giovane centrocampista gambiano ieri ha fatto il suo esordio in Europa League contro lo United. La sua, è una storia di sogni e difficoltà
Dopo il debutto in Serie A contro la Sampdoria, per Ebrima Darboe, giovanissima promessa della primavera della Roma, ieri sera è arrivato anche il debutto ufficiale in Europa League. Il centrocampista gambiano classe 2001 è entrato 30′ al posto dell’infortunato Smalling è ha sfornato un’ottima prestazione fino al termine della gara vinta 3-2 dai giallorossi contro lo United finalista.
Al termine della gara i riflettori si sono accesi su di lui e sulla sua storia. Ai microfoni di Sky Sport infatti nel post-partita Darboe ha fatto trasparire tutta la sua sincera emozione e gratitudine nei confronti di chi ha creduto in lui:“Una cosa indescrivibile. Ho tanta emozione, non so come spiegarla. Noi cerchiamo di allenarci sempre al massimo quando saliamo con la prima squadra. Il mister mi ha detto di giocare tranquillo, come faccio sempre in allenamento. Ho cercato di giocare più semplice possibile. Mi stanno aiutando un po’ tutti, all’inizio c’era De Rossi che con Kolarov mi aiutava tanto. Adesso un po’ tutti i compagni ma sono legato in particolar modo con Diawara”.
Una storia, quella di Darboe che parla di un sogno che va oltre tutte le difficoltà:“Ho questo sogno da piccolo, ma in Africa è difficile giocare a grandi livelli se non hai aiuto. C’era un amico che mi diceva sempre: ‘Sei troppo forte, parla con i genitori e cercate di arrivare in Europa perché puoi arrivare tra i professionisti’. I miei genitori mi hanno aiutato un po’ ma non era facile con i documenti. Sono fuggito con due miei amici, è stata un po’ dura ma ringrazio Dio e l’Italia che mi ha raccolto e mi ha portato in una casa famiglia. Dopo un anno ho conosciutoo uno scout, Miram Peruzzi, che mi ha cambiato la vita”.
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