Tromba d’aria: uno degli eventi metereologici più distruttivi
In meteorologia una tromba d’aria o tornado , è un violento vortice d’aria localizzato che si origina alla base di un cumulonembo e giunge a toccare il terreno
La tromba d’aria si presenta come un “imbuto” che si protende dalla base del cumulonembo fino al terreno o alla superficie marina. La tromba d’aria che si verifica sulla terraferma (ciò accade nella maggior parte dei casi) solleva una grande quantità di polvere e detriti che accompagna il suo moto sino alla dissipazione. Il diametro della base di un tornado varia dai 100 ai 500 metri, ma in casi eccezionali sono stati registrati tornadi con diametro di base superiore a 1 km ad esempio l’EF5 di Oklahoma City. L’altezza di una tromba d’aria può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo. Le trombe d’aria più violente tendono a presentarsi come imbuti con confini lineari, in generale i più deboli si presentano con una forma sinuosa che si assottiglia progressivamente con l’inizio della dissipazione.
La loro formazione spiegata
Le trombe d’aria sono, senza dubbio, i vortici nell’atmosfera più impressionanti che un uomo possa osservare. “La loro formazione è complessa e non sono ancora chiari tutti i meccanismi coinvolti. Siamo certi che sia necessaria la presenza al suolo di aria umida e calda, di aria più fredda in alta quota e di venti con direzioni e velocità diverse.”
“In queste condizioni, le masse d’aria in risalita possono avvitarsi in un moto rotatorio che dà origine al vortice del tornado”, lo spiega Andrea Giuliacci, docente di Fisica dell’Atmosfera presso l’Università Bicocca di Milano.
Il mistero è che, a volte, pur partendo da condizioni iniziali del tutto simili, non si forma nessuna tromba d’aria. Ciò significa che bastano impercettibili variazioni per far morire sul nascere il potenziale vortice d’aria.
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