Germania, condannato no vax per aver paragonato mascherina alle camere a gas
No vax paragona le restrizioni anti-Covid varate in Germania con la Shoah, condannato al pagamento di un’ammenda di 18.000 euro
Germania, condannato a pagare un’ammenda di 18.000 euro l’uomo che in una protesta contro le restrizioni anti-Covid ha paragonato la mascherina alle camere a Gas. L’accusa è quella di aver minimizzato lo sterminio degli ebrei. In merito il Paese ha infatti una legislazione molto severa: il codice penale tedesco prevede una pena fino a 3 anni per l’apologia del nazismo. Anche l’uso del saluto romano in pubblico è sanzionato.
Le autorità di polizia sono anche molto attente a oscurare post e messaggi sui social che possano in qualche maniera risultare “nostalgici”. Nel gennaio del 2020 è invece stato messo al bando e dichiarato fuorilegge il movimento Combat 18 che si ispirava a teorie hitleriane ed era legato alla rete internazionale Blood & Honour.
“La gente veniva uccisa nelle camere a gas, oggi le persone vengono gasate attraverso le mascherine!”, aveva scritto su Facebook mesi fa l’uomo che si è reso colpevole del reato. Per il giudice tale affermazione banalizza le sofferenze causate dai nazisti agli ebrei. L’imputato si è difeso in tribunale sostenendo di volersi riferire alle camere a gas con cui vengono eseguite le condanne a morte negli Stati Uniti. Cosa che, però, non accade.
Sono ancora in tanti infatti a collegare, infondatamente, Covid e Shoah. Episodi di questa portata infatti avvengono non solo in Germania ma anche in tanti altri Paesi, come l’Italia nel caso di Forza Nuova e come sta avvenendo anche in Austria
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