Origine Coronavirus, Palù (AIFA): “Manipolazione scientifica ipotesi più plausibile”
La fuga da un laboratorio scientifico, e la diffusione incontrollata nella popolazione mondiale: il presidente AIFA Giorgio Palù sembra essere convinto dell'origine della pandemia da coronavirus
Non una tesi complottista, bensì una lucida analisi su quella che potrebbe essere la vera origine del nuovo coronavirus che a partire dal 2020 ha messo in ginocchio l’intero pianeta. Il presidente dell’AIFA Giorgio Palù spiega al Corriere della Sera come, secondo lui, l’origine del ceppo di Wuhan sia da ricercare nel laboratorio di ricerca cinese.
« Il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare. Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione».
Non l’intenzione di creare un’arma di distruzione, bensì una ricerca finita nel peggiore dei modi: «si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole. Non sarebbe la prima volta che un virus scappi per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza».
Niente indigestione di pipistrelli o pangolini, il coronavirus verrebbe dall’intenzione del team scientifico cinese di “scoprire se certi virus di mammiferi, in questo caso del pipistrello, possano avere potenziale pandemico e decifrare quali caratteristiche genetiche vi contribuiscano. Scopo nobile dal punto di vista scientifico, – continua Palù – ne sono certissimo: prevenire uno spillover naturale, cioè l’esatto contrario di quello che magari può essere avvenuto nella realtà. Non è una novità che il laboratorio di Wuhan da oltre una decade si dedichi tra l’altro alla coltura di virus di pipistrelli”.
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