29 ottobre 1950: a Crotone nasce Rino Gaetano
Raduno nazionale, concerto e mostra per ricordare il cantautore calabrese scomparso nel 1981, il cui mito vive ancora oggi nel cuore di tutti, soprattutto quello dei più giovani
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Se n’è andato troppo presto, Rino Gaetano, ad appena 31 anni e in seguito ad un incidente stradale che lo colse a Via Nomentana, a Roma, nel giugno del 1981.
La sua morte, come tutti i grandi, Rino l’aveva percepita, e forse l’aveva anche profetizzata in una canzone, quella “Ballata di Renzo” che Gaetano aveva pubblicato nel 1971.
Quel pezzo dice così:
“Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse per guarir.
Quando Renzo morì io ero al bar
La strada era buia si andò al San Camillo
e lì non l’accettarono forse per l’orario
si pregò tutti i Santi ma s’andò al San Giovanni
e lì non lo vollero per lo sciopero
Quando Renzo morì io ero al bar
era ormai l’alba andarono al Policlinico
ma lo si mandò via perché mancava il vicecapo
c’era in alto il sole si disse che Renzo era morto
ma neanche al Verano c’era posto
Quando Renzo morì io ero al bar,
al bar con gli amici bevevo un caffè”
Successe proprio così: a bordo della sua Volvo, l’indimenticato cantautore, che scrisse pezzi entrati nella storia come Aida, Nuntereggae più e Gianna, si scontrò a bordo della sua Volvo contro un camion, e gli ospedali lo rifiutarono perché “non c’era posto”.
Rino ci è stato strappato così, ma egli vive al contempo nel cuore di tutti noi che lo amiamo, di coloro che lo hanno amato e di coloro che lo ameranno, perché Rino Gaetano era un genio, un profeta, uno che sapeva vedere nel futuro.
Lo disse, una volta, lui stesso: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno che cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta.“
Chi lo vede solo come un poeta nonsense, non lo capirà mai.
Chi si chiede, invece, chi sia la “vecchia che salta con l’asta”, chi sia la Maria per la quale il cantautore anelava, oppure si domanda tuttora cosa avesse fatto Agapito Malteni con quel treno, scoprirà che dietro i testi oscuri delle canzoni di Rino, si nascondono le parole di un uomo di fine intelligenza, che condannava i vizi dell’Italia degli anni Settanta, facendo satira finissima sui nomi degli uomini celebri di ieri, che poi sono quasi tutti quelli di oggi.
Chi si chiederà tutto questo capirà per quale motivo una larghissima fetta del pubblico che adora Rino e le sue bellissime canzoni, è composta da persone che è nata dopo quel maledetto 2 giugno 1981. O che magari quel giorno era piccola o piccolissima.
Anche su questo Rino ha saputo guardare nel futuro, perché lui ci aveva detto che le sue canzoni sarebbero state cantate anche dalle prossime generazioni, e la sua profezia si è realizzata: presto sapremo anche cosa egli condannava nei suoi testi criptici e cosa accadde su quella spiaggia, appunto quella di Capocotta, ove negli anni ’50 si verificò un caso di cronaca che coinvolse dei politici e che è ancora irrisolto: quello della segretaria diciottenne Wilma Montesi.
Era di lei che Rino parlava?
Probabilmente sì, ma adesso non è il tempo di scavare ancora.
Oggi è il giorno del ricordo, il giorno in cui ricordiamo Rino nella sua nascita, perché Rino Gaetano nacque oggi come oggi nel 1950.
E per noi che siamo qui oggi a ricordarlo, come dice l’iscrizione sotto alla statua che nella sua Crotone gli è stata dedicata: “Rino sta solo dormendo”.
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