Francia-Italia: la crisi diplomatica va dritta all’UE
La crisi sui migranti tra Francia e Italia ha scatenato l’ira di Parigi. Meloni protesta, e la Germania la bacchetta sulla ricollocazione
La resa dei conti è arrivata. Tra Francia e Italia si è rotto qualcosa. La crisi diplomatica, provocata dal caso Ocean Viking, ha scatenato l’ira di Parigi, dopo il rifiuto di un porto sicuro da parte dell’Italia. Un risultato che ha portato strascichi irreversibili, con conseguenti respingimenti al confine tra Mentone e Ventimiglia. Uno strappo diplomatico che la stessa Giorgia Meloni non ha ancora provato a ricucire, ma sta acuendo protestando.
“Ci sono state delle incomprensioni. L’Italia dall’inizio di quest’anno ha fatto entrare quasi 90 mila migranti. Nell’accordo si prevede che dovrebbero essere ricollocate 8 mila persone e fino ad ora ne sono stati ricollocati 117 di cui 38 in Francia. Qualcosa in questo meccanismo non funziona.” ha dichiarato Giorgia Meloni.
La premier, successivamente, ha poi chiosato: “Cosa è che fa arrabbiare? Che l’Italia deve essere l’unico porto possibile di sbarco del Mediterraneo? Non c’è scritto in nessun accordo. Noi non siamo più in grado di occuparcene.“
In realtà, però, l’ambasciatore tedesco a Roma Viktor Elbling su Twitter dà altri numeri: “L’Italia fa tanto in termini di migrazione ma non è da sola: 154.385 richiedenti asilo in Germania nel periodo gennaio-settembre 2022, 110.055 in Francia, 48.935 in Italia.“
Delle parole indice di una verità che, come sempre, si trova giusto nel mezzo. Da Maastricht, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto la sua sull’argomento: “La responsabilità in Europa va condivisa tra gli Stati membri.“
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