Sleep divorce: i sondaggi confermano la felicità delle coppie
La pratica dello sleep divorce è sempre più diffusa tra le coppie. Le camere separate consentirebbero di vivere insieme più a lungo
La nuova pratica in diffusione negli USA è sempre più accettata e sempre più pregnante. Il cosiddetto “sleep divorce“, concetto discusso recentemente dall’attrice Cameron Diaz, che ne ha parlato in modo molto interessante, è una moda decisamente in voga negli ultimi tempi in America. Ma in che cosa consiste questo nuovo modo di intendere la coppia? Il principio è sempre: se le camere da letto sono separate, le coppie saranno di conseguenze più unite.
Lo “sleep divorce” si può facilmente tradurre come “divorzio del sonno”, una formula che potrebbe rappresentare la soluzione alle crisi matrimoniali. A spiegarlo, è stata la stessa Cameron Diaz, ospite del podcast On The Rim.
“Dovremmo normalizzare le camere separate. Fosse per me, direi letteralmente: io a casa mia, tu a casa tua.” ha dichiarato l’attrice americana, discutendo della pratica.
Tra le persone coinvolte in una recente indagine di SleepFoundation.org, ente specializzato nel migliorare la qualità del sonno, oltre un terzo delle persone ha dichiarato di dormire regolarmente in una stanza diversa da quella del partner. Di questi, alcuni tornano a dormire insieme, altri continuano a praticare lo sleep divorce, una tendenza che sta guadagnando sempre più popolarità, anche grazie all’esempio di celebrità come l’attrice americana e il presentatore televisivo Carson Daly, che hanno reso pubblica la loro scelta di dormire separatamente dai coniugi.
Ma quali sono i vantaggi? Scopriamolo.
Sleep divorce: i vantaggi
Le risposte sono molteplici e riassunte dalla stessa SleepFoundation. Tra i vantaggi della pratica dello sleep divorce ci sono:
- Riduzione delle interruzioni del sonno: quando dormono nello stesso letto, i partner possono disturbare il sonno dell’altra metà a causa di diversi ritmi sonno-veglia, la necessità di alzarsi per andare in bagno, il russare, e altri risvegli causati, per esempio, dalle allergie stagionali.
Non a caso, circa il 53% degli intervistati riferisce di dormire meglio da quando ha iniziato a praticare lo sleep divorce; - Aumento del tempo di sonno: in media, coloro che mantengono un divorzio del sonno nel tempo riferiscono di dormire in media 37 minuti in più ogni notte;
- Evitare colpi bassi: quando una persona si muove nel sonno, come può accadere nel disturbo comportamentale del sonno REM, potrebbe essere meglio dormire da soli per prevenire colpi, calci e altre azioni improvvise (a chi non è capitato di trovarsi un braccio in faccia!), garanzia di un risveglio poco piacevole.
Adottare lo sleep divorce può essere un’opzione soprattutto quando dormire con il partner sta interferendo significativamente con il proprio sonno. Come riporta Sleep, una persona che non dorme abbastanza o il cui sonno viene regolarmente interrotto ha una qualità della vita inferiore, è più incline a incidenti stradali ed errori sul lavoro, affronta un rischio maggiore di problemi cardiaci, sviluppa un sistema immunitario più debole e potrebbe essere più incline a ingrassare e sviluppare un metabolismo più lento.
Sleep divorce: gli svantaggi
Naturalmente, lo sleep divorce non porta solamente vantaggi, ma ha anche i suoi lati negativi. Fa eccezione l’inconveniente più ovvio, ovvero i costi. Prima di tutto, è necessario avere due stanze disponibili per dormire anziché una, il che rappresenta un ostacolo rilevante specie in un Paese come l’Italia dove sempre più giovani si trovano a condividere la stanza con amici o semplici coinquilini per far fronte al caro-affitti. Figurarsi quanti possano concedersi il lusso di una stanza in più. Chiaramente, c’è anche bisogno di un’ulteriore struttura letto e di un altro materasso.
C’è poi un discorso più romantico: dopo aver dormito da soli, alcuni sono tornati dormire insieme al proprio partner sentendo il bisogno di condividere il letto con la compagna o il compagno. Un’evenienza che comunque non raggiunge numeri importanti, verificandosi in poco più di un caso su quattro. Per alcuni, infatti, dormire da soli peggiora la qualità del sonno.
Anche l’ultimo svantaggio di questa pratica è molto soggettivo: alcuni si sentono meno sicuri quando dormono da soli rispetto a quando dormono con un’altra persona. Per questo, mantengono un maggior livello di vigilanza, stando attenti a rumori, ombre e tutto ciò che può rappresentare una “minaccia”. In questi casi, la conseguenza è un sonno più leggero.
Sleep divorce: le alternative
Per chiunque non voglia adottare la pratica dello sleep divorce, ci sono anche varie altre possibilità. Se si vuole dormire in stanze separate perché il partner russa, può essere opportuno fare uno screening per l’apnea notturna, un processo utilizzato per identificare i potenziali sintomi e segni di apnea ostruttiva del sonno (Osa).
Mentre si cerca di risolvere il problema, il partner che non russa potrebbe usare dei tappi per le orecchie, utilizzati dal 15% degli individui secondo una ricerca ripresa da Sleep Foundation. Inoltre, secondo le informazioni dell’ente specializzato nella qualità del sonno, il 18% delle persone indossa una maschera per gli occhi, utile a bloccare la luce che entra dalle finestre. In questo modo, si può risolvere l’eterna battaglia tra il partner che vuole qualche riga della tapparella aperta e l’altra metà che esige il buio totale.
Ci sarebbe, poi, la soluzione “alla scandinava“. Questa consiste nel dormire insieme, ma usando lenzuola diverse. Una soluzione utile anche per quelle coppie composte da una metà freddolosa e una metà che invece ha sempre caldo. Insomma, se si vuole testare lo sleep divorce ma non ci si può permettere un’altra stanza o non siete convinti, le alternative per un sonno migliore non mancano.
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