Operazione Antimafia nel salernitano: 2 arresti per usura ed estorsione con modalità mafiose
Uno è accusato di usura e tentata estorsione, entrambe aggravate dall'uso di metodi mafiosi; l'altro è accusato di estorsione, sempre aggravata dalle stesse modalità mafiose, in collaborazione con il primo, e di aver avuto accesso illecito a risorse per continuare a commettere reati
Nelle prime ore di oggi, 18 ottobre 2024, la Polizia di Stato di Salerno, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno, in accoglimento delle richieste presentate da questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due soggetti, attualmente detenuti, già condannati in via definitiva per associazione mafiosa, uno dei quali già appartenente ad un clan camorristico attivo nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Rovella, Battipaglia e zone limitrofe.
La ricostruzione
Con riferimento a quanto detto nel comunicato stampa, secondo la ricostruzione accusatoria, confermata dal giudice per le indagini preliminari, i due indagati, nonostante fossero già sottoposti a sorveglianza, hanno continuato a commettere reati. Uno è accusato di usura e tentata estorsione, entrambe aggravate dall’uso di metodi mafiosi, oltre a praticare abusivamente attività finanziarie. L’altro è accusato di estorsione, sempre aggravata dalle stesse modalità mafiose, in collaborazione con il primo, e di aver avuto accesso illecito a risorse per continuare a commettere reati.
Le indagini
Sulla base degli elementi probatori acquisiti dall’attività investigativa della Squadra Mobile in fase di indagini preliminari e da sottoporre al giudizio dibattimentale, uno degli indagati, avendo effettuato prestiti a tassi di interesse usurari notevolmente superiori ai limiti previsti dalla legge, variabili tra il 20% ed il 60%, aveva richiesto le restituzioni con modalità estorsive, minatorie, supportate sia dalla propria appartenenza mafiosa, sia dalla particolare levatura criminale ed esperienza del contesto delinquenziale in oggetto della cittadina costiera camorristica operante nella Piana del Sele.
Inoltre, uno degli indagati, oltre a praticare illegalmente l’attività di concessione di prestiti a tassi di interesse elevati, non sempre registrava questi prestiti come usurari, probabilmente a causa della reiteranza degli stessi beneficiari. In più, anche durante la sua detenzione, grazie all’aiuto di un complice, riusciva a entrare in contatto diretto con una delle vittime delle attività illecite.
Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettibile di impugnazione e le accuse così come formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.”
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