La legge Rappaport, ecco il terzo racconto di J.K. Rowling
E’ stato pubblicato da pochi minuti su Pottermore, il terzo racconto di J.K Rowling, La legge Rappaport
[ads1] E’ stato pubblicato da pochi minuti su Pottermore, il terzo racconto di J.K Rowling, “La Legge Rappaport”.
Streghe e Maghi ad oggi vivono secondo le regole dello Statuto Internazionale di Segretezza, ma nell’America del 18° secolo le leggi della comunità magica erano ancora più dure.
Il terzo scritto racconta, infatti, le dinamiche e i cambiamenti radicali avvenuti in America in seguito all’attuazione della Legge Rappaport. La Rowling spiega che, La legge Rappaport, non fece che ampliare l’enorme differenza culturale tra la comunità magica americana e quella europea.
In Europa, streghe e maghi si sposavano e facevano amicizia con i Babbani; in America i No-Mag venivano visti sempre più come nemici. In pratica, la legge Rappaport spinse la comunità magica americana, che già aveva a che fare con una popolazione No-Mag insolitamente sospettosa, a una vita ancora più clandestina.
J.K. Rowling ricorda una delle infrazioni più gravi della segretezza del mondo magico nel 18° secolo, che portò all’umiliazione del Magical Congress of the United States of America (MACUSA) e alla segregazione totale di maghi e babbani.
In attesa dell’ultimo entusiasmante racconto che sarà pubblicato domani su Pottermore, vi lasciamo all’incipit del penultimo scritto “La Legge Rappaport”:
“Nel 1790, la quindicesima presidentessa del MACUSA, Emily Rappaport, creò una legge per separare completamente le comunità dei maghi e dei No-Mag in seguito a una delle violazioni più gravi dello Statuto Internazionale di Segretezza, che aveva spinto la Confederazione Internazionale dei Maghi a criticare il MACUSA in modo umiliante. La questione era resa ancora più seria dal fatto che la violazione proveniva dal MACUSA stesso…”
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