Alien, Ridley Scott e la nascita di un terrificante cult
In vista dell’uscita nel nuovo film di Ridley Scott, Alien:Covenant, diamo uno sguardo alle origini del prodotto diventato pietra miliare del genere sci-fi/horror
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Nell’ormai lontano 1979, grazie al genio registico di Ridley Scott, l’immaginario collettivo veniva scosso dal realismo e dal terrore suscitato da una creatura diventata simbolo delle più recondite paure umane e punto di riferimento per tutte le opere che negli anni successivi hanno tratto ispirazione dal famoso xenomorfo realizzato dalla mano sagace di H.R. Giger.
Alien rappresentò, inoltre, il trampolino di lancio per Sigourney Weaver che vestì egregiamente i panni del Ten. Ellen Ripley, una donna con una forza fisica e d’animo che da sole erano già capaci di creare sgomento a quel tempo.
Alien. Come tutto ebbe inizio
A bordo di un’astronave commerciale nell’anno 2122, Ellen Ripley e il suo equipaggio si trovano costretti ad atterrare su un planetoide, LV-426, dove angoscia e paura prenderanno la forma dell’iconica creatura mostruosa. Indimenticabili restano la scena dell’attacco del facehugger che ha dato il là alla orrorifica esperienza dell’equipaggio e quella in cui Ripley spara nello spazio profondo lo xenomorfo dopo un combattimento che tutt’ora riesce a creare tensione e a tenere incollato lo spettatore alla sedia.
Costato alla 20th Century Fox 11 milioni di dollari, Alien incassò in tutto il mondo 103 milioni, vinse il premio Oscar per i migliori effetti speciali ma non ebbe all’epoca un immediato successo. Come ogni cult che si rispetti, soltanto in seguito si comprese la grandezza del prodotto che ancora oggi, a distanza di ben 38 anni, riesce a vendersi nelle più moderne forme di merchandising.
Dal film di Ridley Scott, sempre con protagonista Sigourney Weaver, scaturirono tre sequel che, seppur inavvicinabili al prodotto madre, ne hanno tenuto alto l’onore: Aliens – Scontro finale, 1986, diretto da James Cameron; Alien³, 1992, con la regia di David Fincher; Alien – La clonazione, 1997, di Jean Pierre Jeunet.
La creatura torna dal padre
Nel 2012 il buon Ridley decide di riprendere le redini del comando con l’uscita nelle sale di Prometheus, prequel di Alien e capostipite di una già annunciata tetralogia. Il film racconta del ritrovamento di manufatti riferiti a varie culture terrestri tramite cui viene ricostruita una mappa stellare che potrebbe finalmente spiegare l’origine della vita sulla Terra. Con protagonisti Noomi Rapace, nei panni di Elizabeth Shaw, e Michael Fassbender che interpreta l’androide David, Prometheus indaga un tema dal fascino millenario, accantonando in parte le atmosfere claustrofobiche e spaventose del famigerato primo capitolo e assumendo più i caratteri di un film d’avventura, dove ogni passo in avanti compiuto nella ricerca della soluzione all’enigma più che avvicinare pare allontanare i protagonisti dalla risposta definitiva. La carne al fuoco che risulta alla fine di questo film, che ha diviso enormemente la critica, è davvero tanta e non ci resta che attendere l’uscita del nuovo capitolo, Alien:Covenant (sopra, il trailer), per poter finalmente risvegliare alcuni degli istinti primordiali del genere umano, la curiosità a voglia di conoscere.
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