16 Febbraio 2021 - 13:07

A tu per Zoom con Arisa: “Posso rinunciare a tutto tranne che a me”

Arisa

Zon.it ha ascoltato la Conferenza Stampa su Zoom con Arisa: dalle aspettative per Sanremo al bilancio sulla vita personale e professionale dell’artista

Camicia oversize, una massa di capelli scuri che annoda di continuo tra le dita e una voce che accarezza: così Arisa si presenta alla Conferenza Stampa su Zoom nella quale ci siamo anche noi di Zon. L’artista, oramai una veterana del Festival di Sanremo, è pronta a tornare sul palco più importante d’Italia per la settima volta. E a farlo con un brano per cui si è commossa al primo ascolto, nato dalla penna di Gigi D’Alessio: “Potevi fare di più“.

Il ritorno all’Ariston nel segno della collaborazione con Gigi D’Alessio

La domanda che rompe il ghiaccio riguarda proprio la collaborazione con il cantautore napoletano. Arisa risponde senza indugio: “Ho sentito una grandissima verità nel testo del brano. Io ho bisogno di cantare cose autentiche. A volte dico agli autori: “scrivi una cosa che senti per te”, tanto i sentimenti sono circolari, le emozioni che appartengono a te appartengono spesso anche ad un altro“. Poi aggiunge: “Ho scelto Gigi perché lo stimo, è un maestro della musica. Ha scritto brani che sono rimasti nella cultura popolare. E poi perché mi voglio avvicinare alla mia terra (la Basilicata, ndr) cantando un sentimento napoletano“.

Cosa significa il ritorno all’Ariston? La cantante mette subito in luce il fatto che il Festival quest’anno si preannunci condito da molte difficoltà. Eppure rassicura la platea di giornalisti: “Ho voglia di adattarmi. Sarà diverso ma noi siamo comunque delle persone privilegiate, ci viene solo richiesto di avere cautela ma non è la morte. Da un punto di vista organizzativo, l’interprete appare concreta: “Ho preso una casa dove ci sarà tutto il mio staff e dove potremo vivere questo momento in armonia facendo promozione e ovviando a ciò che mancherà con i nostri canali social.”

Il testo della canzone: focus sull’amore tossico

Quello che Arisa porterà sul palco è un “testo di rinascita“, “terapeutico“, con cui tenterà di “esorcizzare alcuni capitoli della sua vita“. L’artista vorrebbe che arrivasse chiaro questo messaggio, soprattutto alle donne: “Quando ci troviamo in una situazione non congeniale alle nostre corde, dobbiamo ricercare la felicità. Prenderci la responsabilità anche del nostro disagio. Cambiare le cose è possibile“.

Poi, prende in prestito le parole di Tiziano Ferro: “L’amore è una cosa semplice“, e prosegue: “Quando ci sono troppe cose che rendono difficile il rapporto forse non si è sulla stessa linea d’onda. Il tempo è poco per essere infelici“. Infine, insiste sulla necessità di sviluppare un grande amore per se stessi altrimenti “scambieremmo lucciole per falene“, precisando che amarsi implica il sentirsi meritevoli di stare al mondo al netto di qualunque sentimento narcisistico che, invece, non genera altro che chiusura. La cantante conclude con un sorriso dolceamaro: “Gli amori tossici capitano a tutti, una, due o tre volte nella vita, e può darsi che cercheremo sempre quelli“.

La vita nell’epoca Covid

Nel tempo sospeso dell’epoca Covid e nell’astinenza dai palchi, Arisa rivela di aver sofferto molto perché “la voce ha bisogno di uscire fuori, di esprimersi“. In compenso, racconta di aver scritto canzoni (anche in napoletano) e di aver capito di essere in una fase artistica e personale di crescita: “Oggi posso fare a meno di tutto tranne che di me“. La cantante, pronta a puntare a nuovi obiettivi e mossa da una innata e contagiosa curiosità, confida: “Ho imparato che devo darmi delle opportunità e devo credere in me stessa senza allontanarmi troppo dal mio centro“.

Inoltre, afferma con la voce che vibra di orgoglio: “Oggi sono padrona della mia musica“. Il suo percorso discografico travagliato, che prima la vedeva nella scuderia della Warner e poi in quella della Sugar, è sfociato in un camminino indipendente: “Ora posso decidere i tempi e le canzoni, prima ero inesperta. Non ero padrona ma nemmeno avrei potuto esserlo. Oggi sono più coraggiosa, do dignità ai miei sentimenti, mi butto più sulle cose. Non mi vergogno più se credo che una canzone che ho scritto sia bella e il mio interlocutore non la apprezza“.

“Rifarei tutto”

Rosalba Pippa (all’anagrafe), facendo un bilancio sulla sua esperienza artistica, dice di non avere rimpianti. Rifarebbe tutto, anche la collaborazione con i Club Dogo che ha rappresentato per lei “l’ingresso in nuovi mondi“. Tuffandosi nel passato, analizza il successo di “Sincerità” (brano vincitrice delle Nuove Proposte nel 2009): “Io penso che Sincerità non avrebbe avuto il riscontro che ha avuto senza la ragazzina con gli occhialoni e le calze bianche di filanca“. In quel caso, l’artista sottolinea che la chiave sia stata la credibilità tra la vocalità e la persona. Poi, approfondisce la propria urgenza di trasformismo: “Io cambio da prima di essere Arisa. Ho bisogno di essere diversa perché sono un’esteta. Il cambiare mi dà anche altri punti di vista. Provo a spiegarlo anche alla mia psicologa“.

Infine, Arisa ci lascia con una promessa e con una ammissione di colpa. La promessa è quella di tornare presto a veicolare musica dal vivo: “Il fatto che la vita ti metta nelle condizioni che la tua voce venga ascoltata è un privilegio. Io canterei ovunque“. La colpa (se così si può chiamare) va di pari passo con la sua profonda vocazione: “Io penso di essere sulla terra per fare questo, a fare il resto sono un disastro.”