A tutto Di Marzio: il dietro le quinte del calciomercato nel suo libro
Gianluca Di Marzio ha presentato il suo ultimo libro alla Mondadori di Salerno. Tante curiosità e aneddoti rivelati dal noto giornalista SKY
Questo pomeriggio alle ore 17:00, si è svolta la presentazione alla Mondadori Bookstore di Salerno dell’ultimo libro di Gianluca Di Marzio, “Grand Hotel Calciomercato”. Alla libreria in Corso Vittorio Emanuele, il noto giornalista di SKY ha raccontato alla sua platea tanti interessantissimi aneddoti riportati all’interno del suo libro e considerazioni personali su quello che è il mondo del calcio attuale.
“Da tempo avevo pensato a questa presentazione, poi c’è stato il Covid-19. Questa è la prima post-pandemia e sono contento di farla qui a Salerno.” Inizia così Di Marzio la sua presentazione, continuando poi: “Il tormentone Ribery ha accelerato la voglia di essere presente qui. I tifosi salernitani mi stalkeravano sui social per avere qualche informazione su di lui, anche su Simy ma di meno. Non era però un chiedermi come fanno tanti se arrivasse o meno, è stato un modo molto simpatico, tanto che una volta chiusa l’operazione mi hanno invitato ad aperitivi, cene, gite in costiera amalfitana. È stato tutto così semplice e naturale, che mi sono sentito in dovere di rispondere a tutto l’affatto ricevuto dai salernitani.”
Il trasferimento di Ribery alla Salernitana
“Sono stato molto fortunato a dare la notizia in anteprima. Forse non si era mai parlato di questo trasferimento prima. Mi hanno preso per scemo, per pazzo! Ero a casa di Davide (Lippi) di domenica pomeriggio e lui aveva questo problema, non riusciva a trovare una soluzione per Ribery. Era stato offerto a tantissime squadre molto importanti, Milan, Napoli, Lazio, Torino, all’ultimo giorno anche al Verona che preferì alla fine puntare su Caprari. Non riusciva a trovare una soluzione per il francese, che vuole giocare in Italia. Vuole divertirsi un altro anno nel campionato, e preferisce stare qui da noi piuttosto di prendere un contratto faraonico in Arabia o Turchia.”
“E quindi la fortuna di trovarmi al posto giusto al momento giusto. Mi sono ritrovato con Davide che ha provato a fare questa telefonata. Anche io ho pensato “non ci andrà mai Ribery alla Salernitana” continua ancora Di Marzio. “Ho pensato che non potesse essere uno stimolo per lui lottare per la salvezza. E invece quando l’agente ha avuto il semaforo verde in termini economici dalla società, lì ho capito che si potesse fare. Perché il giocatore vedendo questa curva, questa gente, i video che gli mandavano, ha detto subito si. Avevo paura ci avrebbe potuto ripensare, infatti frenavo l’euforia di Davide. Ma devo dire che nonostante dalla Turchia gli offrissero un sacco di soldi, e Benatia e Viviano lo chiamassero ogni giorno per convincerlo a giocare con loro (al Karagümrüktih), lui ha scelto Salerno. Non si offenderà la società, ma è stata una delle prime volte in cui è stata la gente a comprare il giocatore.
L’amicizia con Davide Lippi e il rapporto con suo padre Gianni
Durante la presentazione, Di Marzio ha anche raccontato della sua salda amicizia con Davide Lippi, altro figlio d’arte che ha saputo costruirsi cercando di distanziarsi dall’ombra del padre, Marcello. “Io mi rivedo molto in Davide. Anche lui ha un papà importante, CT campione del mondo, e sicuramente ha anche lui ha avuto questo peso di essere il figlio di Marcello Lippi, come è capitato con me di essere visto come il figlio di Gianni Di Marzio. Ci siamo confidati e sfogati riguardo questo argomento. Tant’è che un giorno, venne mio padre e mi disse “oggi è cambiato qualcosa“. Succedeva spesso che venisse fermato e gli chiedessero come sta tuo figlio Gianluca. Quella volta invece cambiò la domanda, gli chiesero se era lui il padre del giornalista di SKY. Mi disse orgoglioso “è cambiata la prospettiva.”
“Essere figlio di Gianni Di Marzio mi ha aperto tante porte. Mi ha permesso di parlare con gente come Galliani, Marotta, Ausilio quando ancora avevo tutto da dimostrare. Ho avuto quelle porte aperte per cui i ragazzi studiano giornalismo, e che non avrebbero. Per questo quando mi scrivono sui social tanti haters sull’essere raccomandato, è vero che all’inizio ho avuto tanti canali aperti, ma sono stati solo dei contatti che poi ho coltivato io.”
Il Verona di Bagnoli
Tra i tanti aneddoti raccontati all’interno del suo libro, Gianluca parla anche di alcuni presidenti ed allenatori che hanno fatto la storia del calcio, soffermandosi poi su Bagnoli e il suo Verona. “Ecco perché il calciomercato è così amato. Perché può succedere che una squadra costruita per salvarsi, faccia qualcosa di più. Stiamo parlando del ’83, non ricordavo certo come era stato costruito quel Verona, ma ho fatto le mie ricerche, contattato giocatori e dirigenti dell’epoca. Il Verona era stato costruito con gli scarti delle altre squadre, prestiti di giocatori che nei loro club non giocavano o che stavano smettendo di giocare, come Volpati. Tutta un’alchimia all’interno di questa squadra, che alla fine ha addirittura vinto lo scudetto!“
“Possono succedere anche queste imprese” continua Di Marzio. “Con un calciomercato fatto di logica, di costruzione di squadra fatto per caratteristiche specifiche. Può succedere di raggiungere obbiettivi così importanti. È un finale di speranza quello del Verona, per le squadre medio-piccole del nostro campionato di fare l’impresa.”
Di Marzio e lo spoiler sul suo prossimo libro
In anteprima assoluta, il giornalista sportivo decide di rivelare l’uscita del suo prossimo libro, “L’Almanacco 2021-22 del Grand Hotel Calciomercato“. “Sarà un libro legato alla stagione in corso. Si spera possa diventare un appuntamento annuale. La grande novità sarà che al suo interno ci saranno 40 pagine con tutte le tabelle dei trasferimenti in entrata ed uscita delle squadre di Serie A. Ed insieme a tutte le varie operazioni, saranno riportate affianco tutte le cifre verificate del trasferimento. Sarà un vero e proprio almanacco sul calcio mercato della Serie A.”
Sempre Di Marzio dice sul suo nuovo libro: “spero possa essere una guida anche in futuro per gli addetti ai lavori, che tra qualche anno si chiederanno le cifre reali dei trasferimenti passati. Ce n’è voluto per ottenere quella cifra, dai club e dagli agenti è molto complicato. Sono stato contento quando ho avuto anche l’esito dell’ultimo trasferimento di un giovane della Roma. Volevo dare proprio uno schema preciso di tutte le operazioni.”
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