11 Febbraio 2022 - 19:07

Achille Lauro: fuori ora il disco “Lauro – Achille Idol Superstar”

Achille Lauro: fuori ora il disco “Lauro- Achille Idol Superstar”. Un elogio all’amore, alla femminilità e all’empatia

Achille Lauro

È fuori ora Lauro – Achille Idol Superstar (Warner Music Italy), una nuova edizione dell’album LAURO. Lo scorso 13 gennaio, il cantante più originale e chiacchierato degli ultimi tempi, annunciava così l’uscita del suo nuovo album: “Ho sconvolto l’Italia con le mie performance, pietrificato le vecchie generazioni ispirando le nuove, ignorando ogni regola e ogni schema. Ho trascorso gli ultimi cinque mesi su un’isola da solo, per poi capire che quello che ho fatto prima non era abbastanza”.

In questo album sono presenti 6 nuove bonus track. Tra queste, DOMENICA – il brano che ACHILLE LAURO ha portato in gara al settantaduesimo Festival di Sanremo accompagnato da Harlem Gospel Choir.

Ecco di seguito, la tracklist completa dell’album di Achille Lauro:

1)Foxy

2)Domenica

3)Latte +

4)Come me

5)Rolling Stones

6)Generazione X

7)Barrilete cosmico

8)Sabato sera

9)Fiori Rosa

10)A un passo da dio

11)Lauro

12)Stupide canzoni d’amore

13Femmina

14)Marilù

15)Pavone

16)Prequel

17)Solo Noi

18)Sexy Boy

19)Io e te

20)Ricordi d’inverni

L’album: la delicatezza di  Achille Lauro nei confronti delle donne e l’amore per la disobbedienza

La prima canzone dell’album si chiama Foxy.  È un inizio scoppiettante, decisamente nelle corde di Lauro e coinvolge immediatamente l’ascoltatore.

La seconda canzone, Domenica, è stata presentata al Festival di Sanremo. Il brano, volutamente intriso di velata provocazione e di ritmicità incredibili, ha dato vita ad un vero e proprio spartiacque tra i fan di Lauro. Del resto, c’è chi lo ama e chi lo odia. Una sola cosa non può accadere: Lauro non può essere soggetto all’indifferenza, essendo un artista completamente fuori dall’ordinario. Molto probabilmente la sua canzone vuole invitare, in modo forse piuttosto criptico, alla rinascita e alla fuoriuscita da qualsiasi dogma societario e religioso, in nome di un vissuto libero ed autentico. La religione stessa è fulcro primigenio di bontà ed autenticità. Non c’è costume che tenga perché Dio, sotto qualsiasi forma, è amore che vibra. Avrà voluto suggerirci questo Lauro?

La terza canzone si chiama Latte+. È un brano dai toni decisamente indie che conferisce all’album una nota di freschezza e di quotidianità. La voce suadente di Lauro riesce a coniugarsi perfettamente al testo, baciando la nostra mente come una ventata di ossigeno puro.

La quarta canzone si chiama Come me ed è davvero dolcissima perché Achille coglie la profonda somiglianza tra lui e una ragazza. Lo fa in modo intenso e potente e mette in evidenza un rapporto simbiotico, fatto di sorrisi, sguardi e complicità silenziose. La solitudine interiore dei due protagonisti viene fuori, come uno squarcio di luce umano, nello sbocciare di un sorriso.

La quinta canzone, Rolling Stones, presenta dei caratteri propri del rock melodico ed è pregna di ribellione. In questa composizione musicale Lauro rivela tutto il suo stile, chiaramente edificato su basi molto particolari. Non a caso nomina gli Hanson. Ascoltando una qualsiasi canzone di questo gruppo possiamo percepire la stessa sensazione di libertà che ci regalano le canzoni di Achille. Sarà un caso?

La sesta traccia si chiama Generazione X è una chiara denuncia nei confronti di una società confusa e persa. L’intelligenza di Lauro, versatile e poliedrica, ci porta ad una riflessione molto interessante: il perpetuo mescolamento delle figure maschili e femminili anche in un contesto religioso. È un escamotage che il cantante adopera per non fermarsi alla realtà fenomenica. Invita, infatti, i suoi fan ad andare oltre. Noi crediamo, infatti, di sapere una data cosa ma, in effetti, chi ci dà la certezza matematica che i contesti religiosi siano sempre e solo caratterizzati da una netta predominanza maschile? Meditiamo e riflettiamo, senza giudizio e senza assolutismi. Sentiamoci liberi di accettarci e di accettare il punto di vista altrui. Non è forse questo l’amore che Dio vuole trasmetterci dal giorno della sua nascita?

La settima canzone è dedicata a Diego Armando Maradona e si chiama Barrilete cosmico. Il pezzo è audace, magico e vero come solo Maradona sapeva essere. L’artista veronese ha voluto porre la sua attenzione su una figura di spicco ma sicuramente controversa. Maradona era una persona molto umana. E cosa canta Lauro, se non l’umanità dei bassifondi, quell’umanità pregna di dolore, un dolore che, per automatica e naturale spinta verso la vita, conduce al successo più faticoso e sudato? Del resto nulla si ottiene senza una buona dose di sacrificio. Bisogna solo essere bravi a mantenere quel “successo”, a non lasciarsi assorbire dalla mondanità, a “non disunirsi” mai, come ci suggerisce il primo fan di Maradona, il regista Paolo Sorrentino.

L’ottava traccia dell’album si chiama Sabato sera. In questa canzone viene fuori la dolcezza di Achille nei confronti delle donne, la passione magnetica per un amore sincero, per i bambini che nascono ogni volta, non dall’unione corporea di un uomo e una donna, ma dalla culla dei pensieri che profuma di crosta lattea e ninna nanna. Una piccola donna che a diciotto anni è già grande e che misura il potere della sua influenza nell’intensità dei sentimenti sinceri e viscerali di un uomo che la ama, senza filtri e senza veli. Un sabato sera carico di rapporti evitanti e, a tratti, tossici. “Pioggia a novembre” ci ricorda, a tratti, “November Rain”. E l’amore è, infatti, questo: un novembre che aspira ad essere agosto, pioggia che mira ad essere arcobaleno e sole per non distruggersi mai, per salvare le sue molecole per sempre.

La nona traccia è la più dolce dell’album e si chiama Fiori rosa. Una donna/ bambina della quale è innamorato il protagonista della canzone. Un “piccolo uomo” che si colpevolizza per un amore finito, un amore al quale, fino a poco prima, non riusciva a rinunciare. Ascoltando questa canzone si ha sensazione di percepire proprio il rumore dei pensieri e della malinconia di due amanti persi nei meandri irrazionali e codicistici della vita.

La decima canzone si chiama Ad un passo da Dio. Si tratta di una traccia nichilista e disfattista. La vita sembra appena raggiungerci senza abbracciarci mai totalmente. Un “cielo di seta” assiste ai nostri umori e alle nostre distrazioni. Il carattere umano si fonde a quello divino. Siamo ad un passo da Dio ma Dio non ci abbraccia sempre? Dio, in fondo, non è un uomo come noi?

L’undicesima canzone si chiama Lauro ed è una sorta di puntuale invettiva nei confronti di se stesso. È una sorta di promemoria che mette in luce il carattere eccentrico e, a tratti, menefreghista di un ragazzo che non dorme, che a volte pecca di dipendenza affettiva e che fa “colazione con le pillole”. Achille Lauro, in questa descrizione, con un saggio riferimento alla madre, ci fa capire la contrapposizione inevitabile tra l’ “Achille privato” e “l’Achille sociale” in un crescendo psicologico in cui alberga il pathos e lo scarso riconoscimento di sé.

La dodicesima traccia si chiama Stupide canzoni d’amore e verte sulle consuetudinarie dinamiche che i mass media definiscono comunemente amore. Vicinanza e lontananza costellano i rapporti sentimentali di oggi, rapporti commerciabili che si fondano sul potere più che sull’amore.

La tredicesima canzone si chiama Femmina ed è un inno alla “Divina indifferenza” per salvarsi dal dolore. Lauro vorrebbe essere donna e farsi aspettare per ore, come fa la “malafemmina” che ama. Lui si sente completamente soggiogato dalla femminilità dominante di questa donna che occupa ogni zona più recondita e nascosta del suo pensiero.

La quattordicesima traccia si chiama Marilù ed è, forse, la più bella dell’album. Lauro si concentra ancora una volta sulla crescita di una ragazza emancipata, libera e che ama vivere la sessualità in modo disinibito. Nelle sue canzoni possiamo notare una costante e pedissequa natura dualistica delle donne: da un lato viene esaltato il lato tenero ed infantile delle ragazze, morbido e sensuale, dall’altro il tratto estremamente forte e determinato delle donne, un tratto ruvido, sporco e primitivo che deriva dal dolore.

La quindicesima canzone si chiama Pavone ed è un vero e proprio inno alla libertà sessuale. Sensualità, sguardi e totale espressione del piacere sono i protagonisti indiscussi di questo prodotto musicale inusuale ed emancipato.

La sedicesima canzone si chiama Prequel. Dura 31 secondi e denuncia tutta la perdizione e la solitudine lacerante dell’essere umano. Facciamo finta di non sapere di che cosa si sta parlando ma non siamo forse tutti soli nelle nostre immagini più intime? E tu, proprio tu che stai leggendo, riesci a negarlo?

La diciassettesima canzone si chiama Solo Noi. Lauro, con coraggio, si identifica in un “noi” collettivo e si rivolge a tutti quanti sottolineando “Ricordati che non sei solo.” Questa traccia è una preghiera intima ed estrema, una grazia che invoca la salvezza dall’oblio e dalla morte perpetua, una morte che non conosce certezze, una vita a metà tra l’aldilà e l’amore più puro e viscerale.

La diciottesima traccia si chiama Sexy Boy e possiede dei toni deliziosamente rock. Le parole e le note della canzone vestono perfettamente la personalità dispettosa ed anarchica di Lauro, sempre pronto a regalare pezzi di sé e a farlo nel modo più insospettabile.

La diciannovesima canzone si chiama Io e te. Il testo parla di un amore puro, di un amore che proviene da due persone altamente individuali ed indipendenti, due persone che per non farsi distruggere dall’intensità amorosa, imparano ad “amare a metà”. Non c’è più un limite tra i sentimenti dell’uno e dell’altro. Pur celebrando l’indipendenza emotiva, Lauro riconosce, fieramente, la fusione illimitata di due anime che si riconoscono, come in una danza, durante un flusso onirico e, semplicemente, si amano.

Chiude il cerchio la ventesima traccia che si chiama Ricordi d’inverni. Il ricordo è freddo, è una mimosa che si fonde ad un arcobaleno e all’arancione di una spremuta. Le vere guerre sono quelle che non raccontiamo mai, sono le guerre estive vissute nel pieno dell’inverno. I ricordi invernali sono i ricordi monocromatici della nostra persona, sono la penna, la carta ed il nero dell’inchiostro del nostro disamore. Come si impara ad amarsi totalmente dopo che il calore estivo si è trasformato nel peggiore degli orrori, nel sangue che ci attraversa la pelle e che non smette più di sanguinare?

Achille Lauro e il tour

Partirà da Roma il 27 maggio 2022 il nuovo tour ACHILLE LAURO SUPERSTAR – ELECTRIC ORCHESTRA che vedrà l’artista, accompagnato da 52 elementi oltre ai 5 componenti della band, portare in scena uno show tutto nuovo, dagli arrangiamenti ai costumi, evoluzione di tutto ciò che abbiamo visto finora. I biglietti delle nuove date sono disponibili su Ticketone e Ticketmaster.

LE DATE

 27.05.22 ROMA – Palazzo dello Sport

28.05.22 ROMA – Palazzo dello Sport

31.05.22 ROMA – Palazzo dello Sport

03.07.22 NICHELINO (TO) – Sonic Park Stupinigi

05.07.22 MILANO – Ippodromo SNAI San Siro

08.07.22 BRESCIA – Arena Campo Marte

09.07.22 MAROSTICA (VI) – Summer Festival Piazza Castello

14.07.22 TAORMINA – Teatro Antico

15.07.22 MESSINA – Piazza Duomo

17.07.22 MATERA – Sonic Park Cava del Sole

18.07.22 NAPOLI – Arena Flegrea

20.07.22 FIRENZE – Piazza della Santissima Annunziata

23.07.22 CATTOLICA (RN) – Arena della Regina