Afghanistan, come i talebani sono riusciti a fare soldi e chi li finanzia
Nell’ultimo decennio i talebani in Afghanistan sono riusciti a finanziarsi da varie fonti. Dal commercio di droga ai rapporti col Pakistan
I talebani che negli ultimi giorni da presenza marginale sono riusciti a controllare tutto l’Afghanistan hanno radunato attorno a sé molte ricchezze riuscendo a finanziarsi da una varietà di fonti. Come accaduto già in passato, molti dei soldi del gruppo integralista islamico provengono dal commercio di oppio e dallo spaccio di droga, da decenni infatti il traffico di droga costituisce uno dei canali più fruttiferi per il Paese.
L’Afghanistan infatti è il più grande produttore mondiale di oppio con un valore di esportazione annuo stimato di 1,5-3 miliardi di dollari, e principale fonte per la stragrande maggioranza dell’eroina in tutto il mondo. Inoltre la maggior parte della coltivazione del papavero avviene in aree controllate già da tempo dai talebani dove un monitoraggio è quasi impossibile.
Il commercio di droga non è l’unico modo in cui i talebani si finanziano. Durante il tempo molti infatti sono stati coinvolti in attività criminali come l’estorsione, tassando le economie locali delle zone occupate e chiedendo il pizzo alle attività illegali. I talebani inoltre hanno preso anche il controllo dei siti minerari e hanno estorto denaro sia nelle operazioni minerarie legali che in quelle illegali. I militanti però sono talvolta coinvolti anche in rapimenti eccellenti a scopo di riscatto.
Molte delle ricchezze di cui godono i talebani, soprattutto le armi, vengono anche dai rapporti che l’Afghanistan intrattiene col Pakistan, considerato da sempre il primo benefattore dei talebani. Nono solo Pakistan ma anche Arabia Saudita, India, Iran ed Emirati Arabi Uniti hanno aiutato economicamente e militarmente i talebani nel corso dei questi anni.
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