25 Ottobre 2018 - 12:54

Agnelli al contrattacco: “Ci sono sentenze, basta insinuazioni”

Agnelli

Juventus, Agnelli: “Non abbiamo favorito l’ingresso degli striscioni su Superga. Basta insinuazioni sul bagarinaggio, ci sono sentenze”

Il discorso di Andrea Agnelli ha aperto l’assemblea degli azionisti all’Allianz Stadium. Il presidente ha confermato l’uscita dalla società di Beppe Marotta ed ha risposta all’inchiesta di Report.

Le parole di Agnelli sull’inchiesta Report

“Una trasmissione televisiva ha riportato l’attenzione su fatti acclarati in ogni sede riguardanti il rapporto della Juventus con il tifo organizzato. La Juve è stata sanzionata dalla giustizia sportiva per due motivi: 1) aver venduto biglietti in numero superiore rispetto a quanto previsto dalla legge Pisanu, che ne prevede un massimo di quattro a persona; 2) il nostro responsabile della sicurezza Alessandro D’Angelo ha favorito l’ingresso di materiale non autorizzato al secondo anello di questo stadio in occasione del derby del febbraio 2014.

È doveroso un chiarimento: dopo i fatti in questione, oggi Juventus rispetta alla lettera le procedure di vendita previste e non può consentire che si insinui ancora il dubbio che la nostra società possa essere associata al fenomeno del bagarinaggio. Alessandro D’Angelo non ha favorito l’ingresso di striscioni canaglia su Superga, come già li avevo definiti. Non lo dico io, lo prova la sentenza della Corte Federale d’Appello e gli autori di quello striscione furono individuati grazie alle tecnologie messe a disposizione della Juventus, consegnati alla giustizia e sono rei confessi. Ogni altra affermazione è falsa e infondata e sarebbe ora che chi si esprime su questi fatti tenesse conto dei fatti, delle prove e delle sentenze“.

L’arrivo di Ronaldo segno di crescita

“Viviamo il 2018 come il 2010, un anno di forti cambiamenti. È stato un percorso affascinante, pieno di grande lavoro e di sacrificio. Fatto anche di grandissime soddisfazioni. Il fatturato della Juve nel 2010 era sotto ai 200 milioni, quest’anno per il secondo anno è superiore ai 500 milioni. 7 scudetti, 4 Coppa Italia, 4 Supercoppa, 2 finali di Champions, lo scudetto femminile. Ci sono tre momenti che voglio ricordare di questi anni. Un sabato mattina, nel 2010, volevo andare in ufficio e lo trovai chiuso, sprangato. Nel 2011 ci tornai, in un sabato di maggio, e trovai 30 persone. Questo è solo un segnale del cambiamento. Stamattina in ufficio alle 7.15 c’èrano in ufficio già 5-6 persone.

Questa è la dedizione in casa Juve. Il secondo: vincere aiuta a vincere. E un momento che mi segna è quello della finale di Berlino 2015. Abbracciare i giocatori per il percorso avuto è stato un momento importante, nel quale ho ringraziato i giocatori per il percorso fatto. E poi il terzo: l’arrivo di Ronaldo, il più forte al mondo che viene alla Juventus. È motivo di profondo orgoglio. La differenza la fa la squadra, ma avere i migliori professionisti in ogni ruolo aiuta ad ottenere gli obiettivi prefissati. Sappiamo che è uno sport ed è solo ottobre, maggio è ancora lontano”.

Ringraziamenti per Marotta. Nuove designazioni

“Per affrontare le prossime sfide fino al 2024 abbiamo deciso di rinnovare la leadership della Juventus. Non cambia il metodo, i tre pilastri restano: area servizi, marketing e sport. Ringrazio affettuosamente gli amministratori delegati uscenti, Aldo Mazzia e Giuseppe Marotta. A Mazzia il nostro grazie: se abbiamo uno stadio, se abbiamo il centro di allenamento e tutte le strutture collegate che sono sorte, è merito suo. Parlare di Marotta come professionista nel mondo del calcio è riduttivo. Dirige società calcistiche da 40 anni. La sua capacità, esperienza e tutto quanto è stato strumentale nella crescita sportiva di questa società, gli dobbiamo un grande grazie e un caloroso applauso”.

“Sia Aldo che Beppe hanno cresciuto professionisti sotto di loro, dei futuri leader. La scelta di privarsi di due professionisti così è finalizzato alla migliore efficienza della struttura organizzativa e dei costi di gestione, con la scelta di affidarsi a persone già in azienda. Per quanto riferibile a Marotta, fermo restando che non ci saranno assunzioni, i ruoli verranno distribuiti alle persone che già avevano una posizione dominante nell’area sportiva”. Il riferimento è a Fabio Paratici.