25 Febbraio 2016 - 18:13

Alzheimer: è ereditario?

Alzheimer è ereditario

L’Alzheimer è ereditario: ma quanto sono determinanti i geni responsabili nello sviluppo di questa malattia?

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Possiamo affermare con sicurezza che l’Alzheimer è ereditario nella misura in cui consideriamo che sono stati riconosciuti, fin ora, alcuni geni responsabili di questa forma di demenza.
Tuttavia, pare che non sia tutto qui: non tutti i portatori di queste particolari variabili (il gene APOE E2, e, probabilmente, i geni ABCA7, CR1 e TREM2) sviluppano la malattia e, diversi tra i malati di Alzheimer, non li posseggono nel loro corredo genetico.

L’alzheimer è una malattia degenerativa non curabile, la quale, falciando le cellule del cervello, consuma tutte le facoltà cognitive del soggetto.

Lo sviluppo dell’Alzheimer sembra riconducibile a un insieme di numerosi fattori, sintetizzabili brevemente con lo stile di vita e l’età (che pure ha concomitanza col gene APOE E2 nello sviluppo dell’Alzheimer per gli ultra-sessantacinquenni).

Si era già a conoscenza del fatto che l’Alzheimer fosse una tara genetica. Ma quanto influisce ciò nella possibilità di svilupparlo?

Lo stile di vita giustificherebbe il ruolo del gene ABCA7, collegato al metabolismo del colesterolo e dei CE1 e TREM2, che hanno a che fare con gli stadi infiammatori che possono interessare il cervello umano.

alzheimer è ereditarioL’alimentazione, quindi, ha un suo valore nello sviluppo o prevenzione della malattia: già diverso tempo fa un colosso della stampa medica statunintense, Neurologyin uno studio riportava questa conclusione che noi riporteremo ora con una traduzione molto libera: “L’aderenza alla dieta mediterranea può influenzare non solo il rischio per la malattia di Alzheimer, ma anche il successivo decorso: maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata ad una minore mortalità di Alzheimer. La progressiva riduzione del rischio di mortalità alla maggiore aderenza alla Dieta mediterranea per campione statistico suggerisce un possibile effetto dose-risposta”.
In questo senso anche i risultati degli studi della dottoressa Lorena Perrone, ricercatrice all’università di Poitier (per saperne di più, leggi qui).

Un’alimentazione sana ed equilibrata, come lo sono la dieta mediterranea o la dieta giapponese, può rallentare il decorso della malattia o prevenirlo.

Ma non solo l’alimentazione: le variabili che intervengono nello sviluppo o nel blocco della malattia sono moltissime, non meno di altre l’utilizzo del cervello (l’esempio ricorrente è la lettura) e la modalità di utilizzo (la professione svolta), oltre che le doti di natura (la capacità dell’organo di rispondere agli stimoli genetici dello sviluppo della malattia) e, anche, l’attività fisica.
Dunque, affermare che l’Alzheimer è ereditario non è infondato ma è totalmente sbagliato: la ricerca, con i suoi passi avanti, sta dimostrando che l’ereditarietà è solo un fattore tra altri, di per sè non determinante.

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