Amazon: dietro le vicende di Jeff Bezos si staglia Donald Trump
Dietro il ricatto operato ai danni di Jeff Bezos, si agita lo spettro del presidente americano. Quest’ultimo ha minacciato indagini fiscali su Amazon
La politica mette la bocca su tutto. Questa regola ormai sta diventando universale, e non riguarda più solo l’Italia. Donald Trump non regola solamente i meccanismi politici (sia interni che internazionali), ma si sposta in quello che era il suo campo prima di entrare in politica: quello del marketing. Infatti, dietro il ricatto operato ai danni del proprietario di Amazon, Jeff Bezos, si staglia fortemente la sua ombra. L’uomo più ricco del mondo contro l’uomo più potente del mondo.
Tutto è partito da un articolo scandalistico pubblicato da un tabloid. Quest’ultimo, infatti, ha pubblicato dettagli a luci rosse sulla vita del magnate di Amazon, che proprio a causa delle informazioni rese pubbliche ha visto la sua relazione privata frantumarsi in un secondo. E dopo di ciò, lo stesso si è stancato dei molteplici complotti ai suoi danni, e ha coinvolto nella sua guerra il quotidiano più avverso alle sorti del presidente: il Washington Post.
Quest’ultimo è stato preso di mira più e più volte dallo stesso presidente, che ha minacciato anche ritorsioni nei confronti dello stesso giornale. La spy story si infittisce ulteriormente, in quanto il tabloid National Enquirer ha immortalato la relazione fra Bezos e una presentatrice di Fox News, Lauren Sanchez. Alcune di queste foto sono già state pubblicate, ma le più scabrose e compromettenti ancora sono tenute in serbo, per ricattare Bezos.
E in tutto questo, Donald Trump cosa c’entra? È noto il suo legame di amicizia, alleanza e complicità, con David Pecker, che attraverso la società American Media è l’editore del National Enquirer. In qualche modo, dunque, lo stesso presidente degli Stati Uniti ha manipolato la stampa per indurre e istituire una vera e propria caccia all’uomo.
Il duello tra i due colossi
Se il National Enquirer è il braccio armato di Donald Trump, Jeff Bezos purtroppo si ritrova faccia a faccia con un ostacolo davvero insormontabile. Infatti, è risaputo che tra il presidente e l’editore ufficiale del tabloid, ovvero David Pecker, vi è un’amicizia decennale che ne proclama, di fatto, il suo ruolo di “braccio armato”.
In una delle tante diramazioni da quelle indagini, si è scoperto che il tabloid avrebbe pagato una ex fotomodella di Playboy perché tacesse della sua relazione con Trump. Ma Pecker dopo esser stato incastrato accettò di collaborare con gli inquirenti. Addirittura, ha attirato l’accusa da parte di Trump di essere “un ratto“, cioè uno spione che tradisce gli amici.
La cosa ancora più inquietante, però, è che dietro il ricatto verso Jeff Bezos ci potrebbe essere un “affaire” di stampo internazionale. Il National Enquirer è infatti impegnato in una vera e propria guerra nei confronti dell’affare Khashoggi. Ad oggi, il caso resta un punto oscuro della politica americana gestita dal presidente americano. Il giornalista assassinato collaborava con il quotidiano del magnate di Amazon, e si è personalmente occupato di smascherare accuratamente alcune bugie coperte dallo stesso staff del presidente.
Dunque, all’orizzonte, si profila un duello davvero estenuante, che coinvolge il lato oscuro della politica americana. Sembra quasi di essere in un film noir americano vecchio stampo, ma questa è la realtà. Una realtà in cui il presidente americano ha tantissimi scheletri nell’armadio, ed è costretto a scendere a compromessi pur di non sfaldare tutto il suo impero.
Dall’altro lato, c’è colui che rappresenta l’imprenditoria più alta, colui che rappresenta la vera e propria elìte americana e che si configura come un osso duro da battere. La sfida si risolverà a colpi d’intelligenza e (soprattutto) a colpi di soldi, ma l’esito ancora non si conosce.
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