“Amore che torni”, la nuova luce dei Negramaro
“Amore che torni” è il titolo del nuovo album della band salentina, nato dopo la crisi che aveva portato Sangiorgi e soci a sciogliersi
“Eccoci. In tutta la nostra nuova luce.” Così i Negramaro hanno lanciato sui social l’arrivo del loro nuovo lavoro discografico: “Amore che torni”.
Il disco, prodotto ancora una volta dalla Sugar di Caterina Caselli, si porta addosso orgogliosamente, il vestito della rinascita.
Sangiorgi e compagni raccontano infatti come “Amore che torni” sia nato all’indomani di una crisi interna alla band che aveva portato i ragazzi di Copertino a dividere le loro strade per un po’ e come quindi quest’album abbia il sapore di una terapia d’urto.
Ed oggi? Oggi sembra un giorno miigliore come canta Giuliano nel pezzo manifesto del successore de La Rivoluzione sta arrivando, uscito due anni fa e certificato doppio disco di platino, Mi basta.
In “Amore che torni” i Negramaro cercano spazi più ampi dai quali irradiare la loro nuova luce
Parole infilate nella canna di un fucile per colpire dritto al cuore ed arrangiamenti infuocati come una discesa all’inferno, sono gli ingredienti con i quali i Negramaro si ripresentano al loro pubblico. Tema preponderante dell’album è la ricerca del proprio spazio, l’equilibrio precario di vite che soffrono la claustrofobia del mondo.
Il ritorno ha inizio da quella stanza che in Attenta aveva dato il via a tutto ed oggi in Ridammi indietro il cuore, cade sotto al peso delle recriminazioni ad ogni colpo della batteria.
La stanza del cuore di Giuliano ed i suoi, assume proporzioni siderali in Per uno come me, ballad docile, tra le poche dell’album, che si conclude con una promessa: “Io verrò a prenderti”.
“Amore che torni” è il nuovo album dei Negramaro tra ricordi e mancanze
“Amore che torni” è una medaglia a due facce: lo stesso tema, lo stesso sentimento può vivere ed essere cantato con toni nervosi o incredibilmente poetici.
E’ così che Giuliano tenta di rimettere apposto la stanza solo poco prima andata in pezzi, con la calma di qualcuno a cui non rimane altro che il ricordo (Pezzi di te); o ancora, la fine di una storia può camminare sul filo della malinconia (La prima volta) e, solo una traccia dopo, spezzarsi senza possibilità di replica (L’ultima Volta)
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