9 Ottobre 2020 - 12:49

App Immuni: boom di download ma ancora troppi dubbi e domande

Immuni

Crescono i contagi in Italia e anche i download dell’app Immuni per il tracciamento dei contagi. Ancora tanti dubbi e perplessità

Il numero di contagi in Italia sta crescendo e di conseguenza sale l’ansia e la paura di ripiombare nel’incubo del lockdown. Il paese cerca di provvedere in tutti i modi al contenimento dei contagi mentre il governo esorta ad indossare sempre le mascherine e a utilizzare l’App Immuni per il tracciamento dei contagi.

L’App lanciata in sul finire della Fase 2, nel periodo di Giugno, non ha riscosso il successo sperato e gli italiani hanno preferito farne a meno. Negli ultimi giorni, finite definitivamente le vacanze estive, ecco che l’app Immuni ritorna a far parlare di sé riportando però tutti i dubbi e le domande sulla vera efficacia di questa applicazione.

In base agli dati pubblicati si rileva che al 7 ottobre l’app è stata scaricata per la precisione da 7.713.251 utenti italiani. La Puglia, con il 10,5%, si avvicina alle media nazionale del 12,5%. Un risultato che è ben lontano dai numeri necessari affinché l’applicazione possa assicurare una copertura perfetta e rilevamento su tutto il territorio italiano.

App Immuni: dubbi e domande

Immuni avverte gli utenti che sono stati a stretto contatto con una persona risultata poi positiva inviando loro un messaggi di allerta che include una serie di consigli su come affrontare la situazione.

Privacy rispettata

Immuni riesce a determinare che è avvenuto un contatto a rischio fra due utenti senza sapere chi siano i due utenti o dove si siano incontrati. L’app non raccoglie dati che permettono di risalire all’identità di chi la usa. Questo è possibile perché l’app utilizza il sistema di contact tracing sulla base di creazione di codici generati automaticamente e causali. Quando due persone entrano in contatto gli smartphone si scambiano i codici. Nel caso uno dei due risulterà positivo, l’app inviare una notifica a tutti i codici memorizzati, dunque a tutti gli utenti, che sono entrati in contatto con la persona positiva senza sapere essa chi sia.

Come segnalare la positività?

Segnalare la positività all’app è il perno centrale del funzionamento dell’app. Solamente con un controllo capillare e un tracciamento pedissequo si potrà contenere il contagio. L’unica pecca è che la decisione di segnalare la propria positività all’app Immuni è lasciata alla decisione dell’utente. Questo significa che se l’utente, risultato positivo, decidesse per proprie ragioni di non segnalarlo, il lavoro dell’app risulterebbe vano.

Cosa fare se arriva la notifica

Nel momento in cui sulla nostra app arriva la notifica di essere entrato in contatto con una persona positiva, come bisogna comportarsi? Il comportamento è completamente volontario. Nessuno potrà mai sapere che un utente ha ricevuto la notifica di un possibile contagio. Ovviamente il comportamento giusto sarebbe quello di auto isolarsi per 14 giorni e contattare il proprio medico di base e la ASL di appartenenza.

Dubbi e perplessità

Cosa succede nei 14 giorni di auto isolamento? Ovviamente non ci si potrà recare a lavoro, o a scuola e anche all’interno della stessa casa bisognerà mantenere le distanze. Inoltre, nella circolare del ministero non vengono menzionati i tamponi: non c’è quindi un accesso diretto al tampone per chi ha ricevuto la notifica di Immuni. Se non si hanno sintomi, si torna ai 14 giorni, perché fare prima il tampone rischierebbe di portare a un risultato falso negativo.

Il problema più grave che spinge molti a sottovalutare la possibilità di essere stati contagiati e la non possibilità di poter usufruire del certificato di malattia per il lavoro e presumibilmente bisognerà scaricare i giorni di isolamento dalle ferie. Ed è questo il paradosso perché se la scaricassero tutti rispettando ciò che è stato scritto poc’anzi si rischierebbe di ribloccare l’Italia.