1 Luglio 2021 - 20:03

Arena ’60 ’70 ’80: tutti i dettagli della conferenza stampa

Accompagnato dalle parole del direttore e vicedirettore di Rai1, Amadeus ha presentato l’evento “Arena’ 60 ’70 ’80”: per riscoprire le più famose canzoni prodotte in Italia diventate successi planetari, che hanno fatto ballare il Paese e il mondo intero

Si è tenuta oggi la conferenza stampa dell’evento “ARENA ’60 ’70 ’80”, due serate – il 12 e il 14 Settembre – che vedranno come protagoniste le più famose hit e canzoni iconiche che hanno segnato trent’anni di musica indimenticabile. A condurre il tutto vi sarà Amadeus, emozionato e felice di ricoprire nuovamente le vesti di dj (molte delle canzoni saranno le stesse che proponeva nelle serate in discoteca all’inizio della sua carriera, durante il periodo in cui si si è fatto strada nel mondo della radio) e poter tornare in un luogo a lui molto caro: l’Arena di Verona, il Tempio della Musica.

Arena ’60 ’70’80 si presenta come un’evento in grado di creare una catena di congiunzione tra la musica passata e presente. Due serate evento che faranno riscoprire le più celebri canzoni prodotte in Italia diventate successi planetari, canzoni d’autore e brani internazionali che hanno fatto ballare l’Italia e il mondo intero. Canzoni con un infallibile potere evocativo e in grado di coinvolgere diverse generazioni. Nel progetto è stata coinvolta anche la Rai: l’evento verrà trasmesso su Rai1 in prima serata il 2 e il 9 Ottobre.

Sia il direttore di Rai1, Stefano Coletta, che il vicedirettore, Claudio Fasulo, si sono detti onorati del fatto che Amadeus abbia deciso di presentare Arena ’60 ’70’80”. Del resto, il famoso conduttore è, al momento, uno dei più importanti protagonisti del panorama televisivo italiano; in relazione all’ingente sforzo creativo ( e produttivo) che è stato necessario, quest’anno, per organizzare il più importante festival musicale d’Italia: il Festival di Sanremo.

L’esperienza sanremese è stata uno dei punti focali affrontati durante l’arco della conferenza; se non altro per ciò che ha rappresentato e simboleggiato: il bisogno di condivisione e la necessità di rinascita. Una rinascita necessaria dopo il blocco totale causato dalla pandemia, dove il settore musicale è stato senza alcun dubbio uno dei più colpiti.

Come tutti voi, abbiamo assistito a una pagina storica molto drammatica. Sono molto contento che quest’anno riusciamo a organizzare queste due serate, per altro in questo scenario meraviglioso come l’Arena di Verona“- ha dichiarato Stefano Coletta. “Io, così come Claudio [Fasulo] e Amadeus, speravo che la ripresa sarebbe giunta prima. L’abbiamo evocata tra il primo e il secondo Sanremo, e siamo stati delusi. Ma abbiamo combattuto per regalare un pò di leggerezza nella profondità”– ha detto il direttore di Rai1. A tal punto, Coletta si è poi dilungato per parlare del suo coinvolgimento e di quello della Rai in “Arena ’60 ’70 ’80: “Credo che quest’avventura, aiuterà tutti a trovare un centro e un modo di ritrovarci come Paese”.

Come il direttore ha sottolineato nel suo intervento, Rai1 uno poteva certo esimersi dal sposare l’iniziativa: “E’ una rete molto viva, la più seguita dagli italiani, ed Amadeus è stato l’uomo di questo periodo così faticoso“.

Evocare il ricordo degli anni ’60, ’70, ’80 da Verona, è un altro strumento per far vivere delle serate di leggerezza, e soprattutto d’identità” – ha concluso Stefano Coletta.

A dimostrarsi altrettanto entusiasta per l’evento “Arena ’60 ’70 ’80” è stato proprio Amadeus il quale, prima di tutto, ha espresso la propria felicità nel ritornare nella città in cui è cresciuto: Verona. E’ stata proprio nel capoluogo veneto che è iniziata la carriera del conduttore in radio, prima del suo trasferimento a Milano. “Sarà come portare le canzoni e i protagonisti originali laddove sono stati resi celebri. Tutti coloro che vedremo nelle due serate sono stati all’Arena di Verona”.

Grande attesa quindi per gli ospiti e dei relativi brani, che hanno reso grande la musica italiana. Tra i primi nomi confermati vi sono gli EUROPE, che con la loro “The Final Countdown” hanno segnato un’epoca, GAZEBO, star della disco con brani come “I Like Chopin” e “Masterpiece” e poi ancora due Signore della musica italiana del calibro di LOREDANA BERTÈ e PATTY PRAVO e la coppia formata da UMBERTO TOZZI e RAF che con le sue canzoni ha fatto ballare intere generazioni.

Il connubio tra artisti e i loro successi storici sarà il perno centrale di “Arena ’60 ’70 ’80” in un luogo – come ha sottolineato lo stesso Amadeus- “che è unico al mondo e che li ha avuti [riferendosi agli artisti che saranno presenti all’evento] all’apice del loro successo negli anni ’60, ’70, 80′, e che sono amati ancora oggi non solo dalla mia generazione ma anche dai più giovani “.

Nel corso della conferenza, Amadeus ha anche rivelato che sta discutendo, con i vertici della Rai, per fare un terzo Sanremo. “Per me la priorità è poterlo fare solo se vi sono le reali possibilità“. Un aspetto da non sottovalutare, visto che il terzo Sanremo – Amadeus lo spera- sarebbe quello effettivo della rinascita, che vedrebbe anche il tanto atteso e bramato ritorno del pubblico.

Come il conduttore non ha mancato di sottolineare, però, il Sanremo 20-21 ha contribuito alla rinascita discografica. “E’ stato il pubblico stesso ha viverlo come una rinascita“- ha confessato Amadeus.”La cosa incredibile è che la gente in strada mi ferma e mi ringrazia per l’ultimo Sanremo. E’ una cosa che mi emoziona perché il pubblico ha percepito la difficoltà che stavamo affrontando, ma abbiamo voluto ogni costo offrire al pubblico uno spettacolo televisivo importante“.

Fare Sanremo ti cambia perché entri in una macchina pazzesca e lavori condividendo qualsiasi cosa con un gruppo fantastico. Il primo era una Sanremo dove poteva accadere tutto. C’era un’energia incredibile, e tutto quello che pensavi di realizzare veniva fatto. Il secondo è stato come fare cinque Sanremo contemporaneamente, perché tutto quello a cui pensavamo non poteva realizzarsi. E’ stato il Sanremo del ce la dobbiamo fare, e forse è per questo motivo che il pubblico si ricorda questo Festival meglio del precedente”.

Ha poi concluso, aggiungendo: “E’ stata una vittoria nostra, della Rai, del pubblico, della musica, degli sponsor e di tutti coloro che erano a Sanremo”. A termine della conferenza, Amadeus ha poi confessato di essere molto attaccato alle due canzoni vincitrici dei precedenti Festival: “Le due canzoni vincitrici, ed è incredibile, sono perfette per quegli anni. La vittoria di Diodato è coincisa con lo scoppio della pandemia, e quell’immagine di lui all’Arena di Verona era pazzesca. Invece, Zitti e Buoni dei Maneskin è stata perfetta per il cambiato di Sanremo quest’anno. Mi sono detto: se vincono i Maneskin abbiamo rivoluzionato il Festival“.

Al tal proposito, è stato annunciato che la Rai ha girato un documentario che mostrerà il dietro le quinte della realizzazione della scorsa edizione di Sanremo, già entrata nella Storia. Un’edizione che, per quanto inedita nel suo genere, ha portato casa la vittoria dell’Italia all’Eurovision (dopo ben 31 anni) grazie ai Maneskin , ormai all’apice del successo planetario. Il direttore di Rai1 ha anticipato che il documentario andrà in onda dopo la fine delle vacanze, con la riapertura del palinsesto invernale.

I biglietti per assistere agli spettacoli di Arena ’60 ’70 ’80 sono disponibili sul circuito Ticketone i biglietti in prevendita.

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