Barba per cultura o per “rimorchiare”?
L’uomo barbuto è sempre stato piaciuto? Le donne oggi preferiscono l’uomo con la barba all’uomo con le guance lisce e pulite come il culetto di un bambino
[ads1]
Si dice che “Ogni volta che un uomo taglia la barba muore un ormone in una donna”. Forse è vero, o forse no. L’ornamento peloso, o arredo pilifero facciale è stata la norma durante molti secoli, e negli ultimi anni il pubblico femminile si è sentito sempre più attratto dagli uomini con una barba lunga e incolta, considerata simbolo di virilità, di maturità e di forza.
Secondo alcune ricerche, l’uomo fa crescere la propria barba per una questione principalmente culturale. Molto spesso è segno di appartenenza a un popolo, a un gruppo politico o a una sottocultura, con la barba ci si sente fedeli e simili a Gesù Cristo oppure alla serie il Trono di Spade. A volte, invece, è semplicemente moda. Quella che non passa mai, l’accessorio che s’indossa gratis, quello che aiuta più di tutti gli altri a “rimorchiare”. Recentemente un team di ricercatori australiani della University of New South Wales ha effettuato uno studio secondo cui l’essere umano preferisce i volti più rari e insoliti.
Tra un mucchio di facce lisce, spicca chi è barbuto o baffuto, mentre in un gruppo d’irsuti appare più attraente chi ha il volto libero da peluria. Di questi tempi, in cui la barba è un trend, è difficile però stabilire se sia più attraente e insolito un volto barbuto o uno “sbarbuto“. Inoltre, secondo i ricercatori, la barba e i baffi spopolerebbero nei momenti di crisi: non a caso sono diventati trendy nel 2008, con l’inizio della crisi economica globale, ed erano in voga anche negli anni Venti, in corrispondenza con la Grande Depressione.
In fondo la realtà è che la barba fa resuscitare anche l’ormone che si è suicidato all’ultimo pelo. Il maschio, con più peli, è Maschio. È apparentemente più aggressivo. Il barbone rende la mascella più grossa e dona quell’aspetto da “cattivo e temibile”. Ma attenzione, che la barba è come il taglio perfetto dei capelli per una donna, non si smette mai d’imparare e lo shatush è per poche elette.
No alla barba dei tre giorni, o si è barbuti o non lo si è. Si alla barba lunga, brizzolata e soprattutto morbida, che se c’è un bacio in arrivo non ci sarà bisogno dell’infermiere. No alla foresta dove s’annidano animaletti, briciole di pane e anelli che pensavamo di aver perso. Si, alla barba da scugnizzo. No alla barba alla Gandalf il Grigio o alla Babbo Natale, che regalano solo il sogno di una pensione proficua.
La barba e i baffi non sono né una questione culturale né un modo per rimorchiare, è uno stile di vita, per tutti quelli che la mattina vogliono dormire 10 minuti in più, o anche 15 minuti, perché farsi la barba è “una barba”.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
Kurt Cobain, il trailer del documentario sul cantante dei Nirvana
ARTICOLO SUCCESSIVO
Rock in Roma 2015, dai Muse ai Linkin Park, scopri tutti i concerti