Baronissi, si eleva l’appello al disarmo: un fiume di persone in marcia per la pace
La Sindaca Anna Petta: “Un successo la seconda edizione del Festival della Pace. Ognuno ha assunto l’impegno e la responsabilità di diventare costruttore di pace”
Un fiume di persone in marcia per la Pace, contro le guerre del mondo, per una società più giusta e pacifica, a tutela dei diritti umani e della speranza
È un’immagine potente ed evocativa quella che si eleva da Baronissi: tutti in marcia per lanciare un messaggio forte contro le guerre del mondo e per il disarmo. Un’adesione straordinaria di tutta la comunità, ben oltre le aspettative: tutti insieme, a comporre il lungo cordone della pace con i colori dell’arcobaleno, le istituzioni civili, religiose e militari, le organizzazioni civili e religiose, le associazioni, i gruppi parrocchiali, i cori, gli scout e i cittadini. Un successo la seconda edizione del Festival della Pace, promosso dal Comune di Baronissi in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori del Convento della SS. Trinità di Baronissi.
Tante le iniziative e i momenti di riflessione, a partire dai bambini, che sono stati i protagonisti indiscussi della manifestazione, insieme al concerto di Giovanni Caccamo e alla Marcia, conclusasi con il flashmob collettivo, con tutte le persone in cerchio al Parco del Ciliegio a comporre il simbolo della pace universale che, ripreso dall’alto, ha regalato una delle immagini simbolo dell’edizione 2024.
Dialogo, solidarietà e fratellanza
«Dialogo, solidarietà e fratellanza sono strumenti per costruire una società più giusta e più umana. Oggi ci siamo riconosciuti come parte di una comunità più grande, responsabili non solo gli uni degli altri, ma anche del mondo che ci circonda. È proprio questa visione di armonia e di fratellanza che ci deve ispirare, come amministratori e come cittadini. Come Sindaca di Baronissi: valori trasmessi anche dal nostro Santo Patrono Francesco. Desidero ringraziare l’Ordine dei Frati Minori del Convento della SS. Trinità per questa sinergia instaurata e per l’impegno e la dedizione con cui promuovono una cultura di pace e dialogo», esordisce il Sindaco di Baronissi, Anna Petta.
Il coinvolgimento di tutte le generazioni
Il Festival della Pace è stato soprattutto una grande occasione di riflessione e partecipazione collettiva, con il coinvolgimento di tutte le generazioni. «Baronissi è riconosciuta come “Città per la Pace”: un titolo che non rappresenta solo un riconoscimento, ma un impegno concreto. Siamo orgogliosi di far parte del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e questo ruolo ci sprona a lavorare ogni giorno per promuovere la pace, la giustizia sociale e il rispetto dei diritti di tutti, affinchè non sia soltanto un concetto astratto, ma una realtà tangibile, che si esprime attraverso le politiche locali, i progetti e le iniziative che coinvolgono tutta la nostra comunità. La scienza, la politica e anche la religione hanno la missione di concentrare i loro sforzi in questa direzione. Questa edizione sarà ricordata per la grande passione e l’entusiasmo che hanno caratterizzato tutte le fasi, dall’ideazione alla realizzazione. Il Cantautore Giovanni Caccamo ci ha regalato emozioni uniche, con un concerto solo piano e voce, che ha raggiunto una profondità estrema, riecheggiando tra le volte maestose e le architetture suggestive del Convento della SS. Trinità: un patrimonio di inestimabile valore artistico, che diventa sempre più fruibile attraverso l’arte. E infine la Marcia della Pace, con un momento di raccoglimento finale, in cui attraverso la musica e la poesia siamo riusciti ad arrivare al cuore di tutti», insiste il Sindaco Anna Petta.
Il sostegno di ANCI Campania
In sostegno della Marcia anche il Presidente di ANCI Campania, Carlo Marino, che ha indirizzato una lettera aperta al sindaco e a tutta la comunità di Baronissi: “Questa iniziativa per la costruzione di una società più giusta e pacifica, ribadisce il ruolo fondamentale delle istituzioni locali nel promuovere la dignità di ogni persona… soprattutto in un momento storico in cui tali principi sono messi a repentaglio dai conflitti – si legge nella missiva – L’iniziativa di Baronissi testimonia che è possibile, anzi è doveroso, fare fronte comune per tutelare il bene più prezioso: la pace”.
La lettura del Cantico delle Creature
A chiudere la due giorni di eventi, infine, anche un fuori programma d’eccezione, che ha regalato all’iniziativa un valore ancora più profondo: la lettura del “Cantico delle Creature” di San Francesco d’Assisi, il testo poetico più antico della storia della letteratura italiana, letto dal Frate Guardiano Giuseppe Castronuovo, mentre alle spalle si erge maestoso il Convento francescano. Attraverso le parole del Cantico, tutta la comunità di Baronissi ha accolto la missione di diventare “Costruttori di Pace” nella propria quotidianità, sulle orme di Francesco, ispirando gli altri ad abbattere muri attraverso il dialogo e senza barriere tra i popoli.
Il grande murale realizzato lungo il sagrato del Convento, con l’aiuto di tutti i bambini, diventa un’esperienza di arte urbana con cui scontrarsi nel cammino, ricordando di portare la “Luce della Pace in tutte le case del mondo”.
Sempre ai simboli francescani si ispirano i lab di riciclo creativo per i bimbi. Centinaia, inoltre, i disegni realizzati dai più piccoli usati come scenografia anche per la marcia. In regalo, ai più piccoli, dall’Amministrazione e consegnati direttamente dalla Sindaca Anna Petta anche i “Quaderni per la Pace”.
Il concerto di Giovanni Caccamo
Infine, uno straordinario momento di bellezza e cultura con il concerto del cantautore Giovanni Caccamo, che ha incantato Baronissi con il “Parola Tour”, che nasce dall’album omonimo “Parola”, che raccoglie l’appello dello scrittore Andrea Camilleri, che chiese ai giovani di far partire un nuovo umanesimo.
Tra musica, poesia, parole, racconti inediti di vita e di incontri personali, come quello con Battiato, in un live dalla straordinaria intensità reso ancora più suggestivo dal luogo sacro che l’ha accolto, Caccamo ha rilanciato alla platea le domande: “Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua parola di cambiamento?”.
Domanda a cui hanno risposto anche migliaia di giovani durante tavole rotonde in università, carceri e centri di accoglienza. Ognuno ha scelto una parola di cambiamento e scritto un breve trattato che riassumesse un aspetto della società da evolvere e le idee concrete per poterlo fare.
Manifesto del Cambiamento
Il concorso di idee è stato rivolto a giovani di ogni religione, cultura e provenienza, dando origine al la redazione “Manifesto del Cambiamento”: il progetto si amplia con Parola ai Giovani, in un continuum che si propaga e si allarga, partendo dal libro con la prefazione di Papa Francesco.
La diversità diventa, così, risorsa preziosa per costruire il futuro.