Bella Ciao inno della Casa di Carta: lo sceneggiatore spiega il perché
“Bella Ciao” è un inno alla libertà e anche quello della nota serie TV, La Casa di Carta. Lo sceneggiatore Santander spiega come è nata l’idea
Oggi, 25 Aprile, in Italia è la Festa della Liberazione. La liberazione dal fascismo e il trionfo della libertà degli italiani. Per anni l’inno partigiano “Bella Ciao” ci ha accompagnato in diverse fasi della nostra vita. Un inno tutto italiano e conosciuto da tutto il mondo, in particolare dal cast del La Casa di Carta (La Casa de Papel). In tutte le stagioni i vari personaggi si cimentano nell’intonare questo inno.
Lo sceneggiatore Javier Gomez Santander ha raccontato come è nata la scelta di inserire “Bella Ciao” nella serie cult, dove l’inno della Resistenza Italiana viene intonato prima dal Professore e da Berlino, poi pian piano da tutta la banda di rapinatori della Zecca di Stato.
“Mi ricordo la prima volta in cui ho cantato ‘Bella Ciao’. È stato all’Università, con Gianluca, uno studente italiano in Erasmus. Gianluca aveva una chitarra e a volte cantavamo tutti insieme. Cantare ‘Bella Ciao’ era il punto più alto di tutte le feste. Da allora, la uso per darmi coraggio” ha detto a La Repubblica lo sceneggiatore della serie in lingua non inglese più vista nella storia di Netflix.
“Mi piace ciò che significa questa canzone, la lotta che porta con sé – ha spiegato – Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. È stato un flash. Ho capito che ‘Bella Ciao’ e ‘La Casa di Carta’ condividevano l’anima. Ho gridato: siamo partigiani.”
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