Un “torrente di fango” ha commentato il macronista. “La mia famiglia non lo merita, nessuno dovrebbe essere sottoposto a tale violenza” ha spiegato. Inoltre spiega la sua decisione di dimettersi per dare priorità alla sua famiglia. Tema, quello della famiglia, caro al politico che ne ha fatto la sua colonna portante nella campagna elettorale.
Le dimissioni
Le dimissioni di Griveaux sono uno choc per il movimento di Macron che a un mese dalle elezioni non ha più un candidato a sindaco nella capitale. Lo scandalo è nato da un controverso artista russo Pjotr Pavlenskij che ha rivendicato la pubblicazione dei contenuti privati sul suo sito pornopolitique.com per “denunciare l’ipocrisia” del candidato macroniano, sposato e con figli, che ha tra l’altro ha fatto della politica in favore delle famiglie una delle sue priorità in campagna elettorale.
Pavlenskij ha raccontato a Libération di aver ricevuto le immagini da una donna che ha avuto una relazione con Griveaux. L’artista russo, che ha ottenuto asilo politico in Francia nel 2017, è famoso per le sue performance estreme: si era cucito la bocca in solidarietà con le Pussy Riot, si è tagliato un lembo di orecchio per denunciare le violenze psichiatriche in Russia. Nel gennaio scorso è stato condannato a un anno di carcere per aver dato fuoco alla facciata della Banque de France.
Benjamin Griveaux ha ufficializzato la sua dimissione come candidato sindaco di Parigi dopo lo scandalo scoppiato sui social
Colpo di scena nelle elezioni a sindaco di Parigi. L’ex portavoce del governo e attuale candidato per il movimento En Marche, Benjamin Griveaux, ha gettato la spugna. Non sarà più candidato nella capitale per il partito di Emmanuel Macron. Da ieri pomeriggio Griveaux è al centro di fughe di immagini porno e conversazioni private sui social.