14 Settembre 2021 - 10:49

Bollette, per il rincaro del 40% del gas il governo è pronto ad intervenire

bollette gas

Il Ministro Cingolani è stato chiaro: ad ottobre si rischia un rincaro delle bollette del gas fino al 40%. Ma il governo è pronto a calmierare i prezzi

Il Ministro per la Transizione Ecologica non ha usato mezzi termini durante un convegno della CGIL a Genova. Se già in passato aveva fatto discutere per le aperte posizioni nei confronti del nucleare, ora al centro della polemica c’è un fatto ben più realistico e praticamente certo: il rincaro delle bollette di gas ed elettricità dal prossimo ottobre. Il motivo lo spiega lui stesso: “Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40% – afferma il tecnico -. Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle“.

E continua: “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta“. Tuttavia in serata interviene nuovamente per cercare di calmare i bollenti spiriti che ha suscitato: “Il governo è fortemente impegnato – afferma – per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie“.

Scarseggia la materia prima e il prezzo aumenta

L’analisi delle motivazioni che hanno portate ad un così forte incremento nel prezzo del gas, non sono di facile comprensione e, per di più sono riconducibili a diversi fattori spesso differenti tra loro. Innanzitutto, la materia prima scarseggia. Russia e Norvegia, principali fornitori per l’Europa, hanno stoccato meno gas durante l’estate poiché il freddo si è protratto fino a maggio ed i prezzi erano per questo già in risalita. Molti produttori hanno quindi deciso di attendere un abbassamento dei prezzi che, tuttavia, non si sono verificati.

Questo a sua volta è dovuto alla forte ripresa che i paesi più sviluppati stanno vivendo nel post Covid. Aumenta la richiesta di beni, aumenta la richiesta di materie prime ed il prezzo aumenta. Questo fattore va ad influenzare un ultimo, importante, tassello di questo intricato vortice di cause-effetto. Più le industrie producono (ed il gas è il principale fautore di CO2, responsabile dell’effetto serra), più devono pagare quote di emissione nel sistema Ets. In Europa, infatti, chi emette CO2 deve pagare per farlo, deve cioè pagare la quantità di gas nocivi che emette. Questi prezzi aumentano di anno in anno per spingere le aziende ad inquinare meno ed inevitabilmente questo aumento si ripercuote sul prezzo finale al consumatore.

Ed è proprio da questi fondi che il governo si dice pronto ad attingere per evitare, come già fatto in luglio, che le famiglie e le aziende si trovino a dover pagare bollette eccessivamente care. Come afferma all’HuffPost il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli: “L’oscillazione così marcata indica che le cose stanno peggiorando, i prezzi stanno letteralmente andando per la tangente. Di questo passo, molte persone quest’inverno rischiano di trovarsi senza riscaldamento”.